Nei primi 10 mesi del 2021 positivo il saldo delle assunzioni. Conte: “Grazie a noi 115mila under 36 ora hanno un contratto stabile. Il M5S ha scelto di contrastare la precarietà con i fatti”

Il Movimento 5 Stelle, ha rivendicato Conte, in questi anni ha scelto di contrastare con i fatti una precarietà dilagante. "Non ci fermiamo".

Nei primi 10 mesi del 2021 positivo il saldo delle assunzioni. Conte: “Grazie a noi 115mila under 36 ora hanno un contratto stabile. Il M5S ha scelto di contrastare la precarietà con i fatti”

Nei primi 10 mesi del 2021 sono state attivate dai datori di lavoro privati 5.987.000 assunzioni con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2020. Lo rileva l’Inps sottolineando che le cessazioni nello stesso periodo sono state in complesso 5.129.000 (+8%) con un saldo positivo, per i contratti, di 858mila unità trainato dalla crescita dei rapporti a termine (oltre 415mila la variazione netta nel periodo). Il saldo positivo per i contratti a tempo indeterminato è di 152mila unità. Nello stesso periodo, come sottolinea anche l’ex premier Giuseppe Conte rivendicandone la paternità, 115.294 giovani hanno ottenuto un contratto di lavoro stabile.

L’Inps segnala che l’aumento delle assunzioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni in somministrazione e stagionali (+30%), mentre è stato pari al 24% per l’apprendistato e al 18% per contratti a termine e intermittenti. Sono in crescita anche le assunzioni a tempo indeterminato sui primi dieci mesi del 2020 (956.530, +11%). Rispetto ai primi dieci mesi del 2019 le assunzioni risultano diminuite nel complesso del 7%. Le trasformazioni da tempo determinato nei primi dieci mesi del 2021 sono risultate 397.000 con un calo del 7% sul 2020. Le cessazioni fino a ottobre 2021 sono state in complesso 5.129.000 con una crescita dell’8%.

Risultano in flessione solo le cessazioni dei contratti intermittenti (-8%), mentre si ha un aumento per tutti gli altri contratti. In particolare per i contratti a tempo indeterminato si registra un aumento del 14% ma bisogna tenere conto dei fatto che nel 2020, dall’inizio dell’emergenza sanitaria e’ stato in vigore blocco dei licenziamenti. Rispetto al 2019 (sempre per il periodo gennaio-ottobre) le cessazioni complessive risultano calate del 12% (quelle a tempo indeterminato del 10%). Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi che identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro risulta positivo a ottobre per 583mila unità. In particolare, per il tempo indeterminato la variazione positiva risulta pari 184.000 unità; ancora più consistente risulta l’incremento del tempo determinato (+233.000) e rilevante pure quello dei contratti di somministrazione (+78.000).

Nel periodo gennaio-ottobre 2021 i rapporti di lavoro che hanno usufruito dell’esonero triennale per nuove assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato di giovani, sono stati 115.294 (71.380 assunzioni e 43.914 trasformazioni a tempo indeterminato). Tale valore è in forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+65%) e questo è dovuto principalmente all’attivazione dell’esonero totale (entro il limite di 6.000 euro annui) per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2021 come disciplinato dall’art.1 della L. 178/2020 ed esteso ai giovani fino a 36 anni (in precedenza l’esonero era pari al 50% dei contributi dovuti entro un limite annuo di 3.000 euro). I rapporti instaurati con l’esonero totale infatti, rappresentano l’86% dei rapporti incentivati con l’esonero triennale giovani nella sua globalità (L.205/2017 e L.178/2020).

“Nell’ultima legge di Bilancio del Conte II – scrive Conte in un post su Facebook – abbiamo previsto sgravi contributivi al 100% per chi propone a un under 36 un contratto a tempo indeterminato, o con una nuova assunzione o trasformando un contratto che prima era precario. Come certificato oggi dall’Inps, grazie a questa misura, fra gennaio e ottobre 2021 oltre 115mila ragazze e ragazzi hanno firmato un contratto stabile: un dato in crescita del 65% rispetto all’anno precedente. Bisogna continuare su questa strada, rafforzando gli interventi per un’occupazione stabile e di qualità. Il Movimento 5 Stelle in questi anni ha scelto di contrastare con i fatti una precarietà dilagante. Non ci fermiamo”.