La Puglia nel caos. La segretaria del Pd Elly Schlein aveva annunciato il passo indietro del governatore uscente Michele Emiliano, che non correrà per il consiglio regionale, e ha dato una spinta ad Antonio Decaro per la sua candidatura alla guida della Regione. Ma non ha potuto superare lo scoglio Nichi Vendola.
Anche lui, già presidente della Puglia, aspira a un ruolo in consiglio regionale. E anche su di lui, come su Emiliano, Decaro ha posto il veto. Ma Vendola, che è di Avs, non intende fare passi indietro.
Avs non intende rimuovere la candidatura di Vendola
A margine della festa di Avs, quando sul palco del Monk a breve si sarebbero ritrovati i leader del campo progressista – Giuseppe Conte (M5), Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs – Alleanza Verdi e Sinistra ribadisce il no al ritiro dell’ex governatore.
“Decaro è il candidato presidente a cui tutte le forze politiche hanno dato la loro fiducia dal primo momento. Io non trovo una sola ragione politica per cui dovrebbe fare un passo indietro. Ma è incomprensibile e impraticabile che la candidatura alla presidenza passi per il ritiro della candidatura di Nichi Vendola. Quindi Avs sceglie di candidare Nichi Vendola”, ha detto Fratoianni.
“Quello che sta accadendo in Puglia è surreale. Abbiamo un candidato presidente, Antonio Decaro, al quale confermiamo la nostra stima, che però si arroga il diritto di porre veti sui candidati di altre forze politiche. E’ irricevibile. Non molleremo di un millimetro, perché in gioco non è solo una candidatura, ma la credibilità di un’intera coalizione”, aveva detto Bonelli in mattinata.
Schlein: giusto che Avs faccia le liste di Avs
Schlein non intende guastare i rapporti all’interno della coalizione: “Giusto che sia Avs a fare le liste di Avs”, dice appena arrivata al Monk. Ma rilancia: “Sono convinta che Decaro sia la candidatura più forte, credibile e competitiva che possiamo mettere a disposizione della coalizione come Pd”.
Peccato che una volta che si sono ritrovati i leader progressisti tutti sul palco – con Fratoianni che recitava il mantra “di una coalizione unita in tutte le prossime elezioni regionali”, “alcuni nodi da sciogliere ma con una coalizione alternativa” – Decaro mandasse alla stampa una nota in cui lascia intravedere la possibilità di un suo passo indietro.
Ma arriva l’aut aut di Decaro: via anche Vendola o non sono insostituibile
“Ringrazio sinceramente Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per le parole di stima che Avs mi ha rivolto in queste ore. Preciso che non è mia intenzione limitare il diritto costituzionale di ciascuno di candidarsi nel ruolo politico che ritiene più utile per la collettività. Ma nessuno può negare a me il diritto di esprimere quali dovrebbero essere le condizioni per affrontare un lavoro così impegnativo per la Puglia”, scrive l’ex sindaco di Bari in una nota.
“Non è una questione di veti – spiega – specie con riguardo a persone alle quali mi lega un rapporto di stima e di affetto profondo e indiscutibile. Sono mesi, però, che dico che con gli ex presidenti della Regione seduti in consiglio regionale io non mi sentirei libero di lavorare in modo sereno al futuro della Puglia. E per non creare problemi alla coalizione progressista e ai partiti che la compongono, fin dall’inizio ho detto che non sono né indispensabile, né tantomeno insostituibile. Se sbaglio, me ne assumo ogni responsabilità. Ma non posso cominciare questa complicata avventura senza essere chiaro con i pugliesi”.
Conte e i sacrifici del M5S
“Questa non è una coalizione cementata dal potere, è un’alleanza fatta di forze diverse, da sensibilità diverse e su questo ci confronteremo con franchezza, senza infingimenti. Stiamo percorrendo una strada che va in una direzione chiara e responsabile. Il M5S lavora giorno dopo giorno pur di costruire un’alternativa ed è disponibile a fare sacrifici per mandare Meloni a casa”, dice Conte. Ma evidentemente non tutti sono disposti a fare altrettanti sacrifici.