Auto diesel e benzina entro il 2035 stop alla vendita: l’Unione Europea ha deciso. Cosa cambia?

Auto diesel e benzina entro il 2035 stop alla vendita: orami non ci sono più scuse ed altre strade. L'Unione Europea ha deciso.

Auto diesel e benzina entro il 2035 stop alla vendita: l’Unione Europea ha deciso. Cosa cambia?

Auto diesel e benzina entro il 2035 stop alla vendita: la decisione definitiva è arrivata dal Consiglio dell’Unione Europea che mette dei paletti ben precisi senza possibilità di deroghe chieste da alcuni Stati, tra cui anche l’Italia.

Auto diesel e benzina entro il 2035 stop alla vendita: l’Unione Europea ha deciso

L’Unione Europea ha preso la sua decisione finale: entro il 2035 la vendita di auto diesel e benzina terminerà. L’accordo prevede, tra le altre cose, la riduzione delle emissioni di Co2 del 100% entro il 2035 per le auto e i furgoni nuovi. Nell’ultimo incontro, è stato deciso anche che nel 2026 ci sarà un punto di verifica della situazione per adottare modifiche.

Nello dettaglio gli Stati membri dell’Ue “hanno adottato una posizione comune” sul sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS); la condivisione degli sforzi tra gli Stati membri nei settori non ETS (ESR), le emissioni e gli assorbimenti derivanti dall’uso del suolo; il cambiamento dell’uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF); la  creazione di un fondo per il clima sociale (SCF) e, appunto,  nuovi standard di prestazione delle emissioni di Co2 per auto e furgoni.

Cosa cambia?

La certezza è che deve terminare la vendita di auto alimentate a benzina e diesel in Europa. Per il regolamento, dal 2035 l’abbattimento di CO2 per le auto deve essere pari al 100%. Gli incentivi per l’acquisto di macchine elettriche continuerà fino al 2030 secondo i ministri Ambiente. Inoltre, ci saranno maggiori strutture per poter ricaricare i proprio veicoli negli Stati dell’Ue. “La relativa revisione dell’implementazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) garantirà la possibilità ai conducenti di ricaricare i propri veicoli negli Stati membri”, si spiega nel comunicato.

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