Automobili a benzina e diesel fuorilegge dal 2035. C’è il primo ok dell’Europarlamento. Ora dovrà pronunciarsi la Plenaria

Dal 2035 molto probabilmente non si potranno più vendere automobili e furgoni con motore a carburanti fossili (benzina, diesel e gpl).

Automobili a benzina e diesel fuorilegge dal 2035. C’è il primo ok dell’Europarlamento. Ora dovrà pronunciarsi la Plenaria

Dal 2035 molto probabilmente non si potranno più vendere automobili e furgoni con motore a carburanti fossili (benzina, diesel e gpl). Il primo via libera è arrivato due giorni fa dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo, che ha approvato a ristretta maggioranza (46 voti favorevoli, 40 contrari e due astensioni), la sua posizione sulle norme presentate dalla Commissione Ue.

Dal 2035 molto probabilmente non si potranno più vendere automobili e furgoni con motore a carburanti fossili

“Con un voto a dir poco rivoluzionario la Commissione Ambiente del Parlamento europeo – spiega a La Notizia l’eurodeputata Laura Ferrara, che ha seguito da vicino i lavori – ha approvato le nuove norme sulle emissioni di CO2 per le autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri, in linea con l’ambizione dell’Unione di migliorare il clima”.

All’interno del testo ci sono importanti misure frutto della nostra battaglia in questi anni in Europa: “tra le tante – continua Ferrara – c’è anche il tetto imposto alle auto ecosostenibili che scenderà dagli attuali 7g CO2/km fino a 2g nel 2034. Questo rappresenta sicuramente un forte incentivo alla mobilità elettrica e pulita che allo stato attuale rappresenta il vero e unico futuro della mobilità urbana e sostenibile. Bene anche il sostegno al settore automobilistico attraverso un fondo europeo dedicato che possa mitigare l’eventuale impatto negativo a livello occupazionale”.

La proposta dei commissari è finalizzata proprio a rivedere gli standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 per i veicoli nuovi. Si prevede quindi la vendita di auto e furgoni a sole emissioni zero dal 2035. Il testo passerà ora al vaglio della plenaria del Parlamento europeo a giugno.

Questo è il primo voto del Parlamento europeo su uno dei regolamenti del pacchetto “Fit for 55”, che unisce diversi testi normativi, allineandoli al nuovo target clima dell’Ue. Quest’ultimo prevede il taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030.

Ed è un voto rivoluzionario, come sottolinea anche l’M5S Mario Furore (nella foto), che tuttavia mette in guardia: “È stata ribaltata la posizione conservatrice espressa in precedenza dalla Commissione Trasporti, ma è presto per cantare vittoria. Il voto in plenaria non sarà affatto scontato, le lobby del fossile sono agguerrite e ben rappresentate dalla destra che dal PPE ai sovranisti si ricompatterà per tentare di ritardare o annacquare gli ambiziosi obiettivi che ci porteranno a emissioni zero. Per noi è fondamentale che la transizione verso la mobilità sostenibile non penalizzi nessun operaio e nessun ditta che produce e lavora con i veicoli commerciali, per questa ragione sosteniamo con forza la proposta di istituire un nuovo fondo europeo per il settore automobilistico. Nessun lavoratore deve perdere il posto di lavoro”.

Intanto nel Parlamento Ue il fronte ambientalista propone una roadmap per la riduzione della C02 con una serie di tappe intermedie: 2025 (-25% per le auto e -20% per i furgoni), 2027 (-45% per le auto e -40% per i furgoni) e 2030 (-75% per le auto e -70% per i furgoni). Queste sarebbero regole ben più severe di quelle proposte dalla Commissione, secondo cui entro il 2025 bisogna ridurre la C02 del 15%, senza un obiettivo intermedio al 2027. Ma seguendo questa strada non è detta l’ultima parola.