Autonomia differenziata, Calderoli vuole spaccare l’Italia a colpi di Dpcm. Ma le destre attaccavano Conte per averli usati durante la pandemia

Autonomia differenziata, Calderoli vuole spaccare l’Italia coi Dpcm. Ma le destre attaccavano Conte per averli usati durante la pandemia

Autonomia differenziata, Calderoli vuole spaccare l’Italia a colpi di Dpcm. Ma le destre attaccavano Conte per averli usati durante la pandemia

Sull’autonomia differenziata il governo di centrodestra si appresta ad approvarla a colpi di dpcm. Lo ha rivelato il ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, in collegamento con la trasmissione Agorà su Rai 3, spiegando che “così come si è fatto in tutti gli altri casi ai livelli essenziali, c’è una legge dello Stato, nel caso specifico la legge di Stabilità di quest’anno, che demanda al Consiglio dei ministri l’approvazione di una serie di Decreti del Presidente del Consiglio che vanno a definire questi Lep (Livelli essenziali di prestazione, ndr)”.

Autonomia differenziata a ogni costo

Lo stesso spiega che “non si può dire che il dpcm non sia uno strumento adatto perché il Lea, cioè i livelli essenziali della sanità, sulla base di una legge del ’92 sono stati definiti proprio con un dpcm”. Calderoli spiega anche che “costi e fabbisogni standard sono sempre stati attuati nel federalismo fiscale attraverso dei dpcm. E devo ricordare anche che per due anni un governo giallorosso ha gestito tutte le fasi del Covid con dei dpcm. Quindi non è che quando li fa la sinistra o M5S sono buoni e sono cattivi quando li fa il centrodestra”.

Sui dpcm le destre hanno la memoria corta

Peccato che le destre in passato, malgrado emergenze ben diverse, la pensavano in modo molto diverso sul ricorso a questo strumento normativo. Già ai tempi della pandemia, infatti, l’allora premier Giuseppe Conte veniva criticato per l’uso dei dpcm.

Il 3 novembre del 2020 perfino Giorgia Meloni si era lanciata all’attacco – in un copione visto e rivisto – durante un collegamento con Stasera Italia, in onda su Rete 4, in cui puntava il dito contro la volontà di bypassare il centrodestra, silenziando voci potenzialmente scomode, proprio usando i dpcm.

“Devo chiedere a Conte dov’è il coinvolgimento dell’opposizione” perché “fino ad ora non lo abbiamo visto”, commentava ironicamente la leader di Fratelli d’Italia. Secondo lei “il dialogo si fa nell’unico luogo preposto, ovvero il Parlamento che fino adesso è sempre stato scavalcato dal governo”. Insomma criticava ciò che ha iniziato a fare il suo governo appena si è insediato.