Autostrada per il tribunale

Di Marco Bresolin per La Stampa

Ognuno per la sua strada. Eppure c’è già stato il primo scontro. A due settimane dall’apertura al traffico, è scoppiata una battaglia tra la nuova autostrada BreBeMi e Autostrade per l’Italia, la società diretta concorrente che gestisce il tratto dell’A4 in competizione con la neonata A35. Quest’ultima collega Brescia con Milano, passando per la Bassa Bergamasca, e ha l’obiettivo di togliere traffico (e quindi clienti) all’A4, che fino al 23 luglio aveva il monopolio di quella zona. È il primo caso di concorrenza autostradale in Italia. Ma dal monopolio all’ipotesi di «concorrenza sleale» il tragitto è breve e al centro della contesa c’è un cartello. Non un cartello di aziende, tutt’altro. Un vero e proprio cartello stradale, oggetto del ricorso finito sulla scrivania dei giudici del Tribunale di Brescia.

Tale cartello si trova nei pressi dell’uscita di Brescia Ovest, dove gli automobilisti che arrivano da Venezia potrebbero decidere di abbandonare l’A4 per raggiungere Milano servendosi della BreBeMi. Autostrade per l’Italia l’ha installato proprio lì e ha scritto nero su bianco (ma anche bianco su verde, come da marchio di fabbrica) una simulazione: da Brescia Ovest a Milano Est, percorrendo l’A4 la distanza è di 77 km, via BreBeMi invece i chilometri sono 92. Non solo: la prima opzione (secondo quanto riporta il cartello) costa 6,30 euro agli automobilisti e 15,30 agli autisti di Tir, mentre chi sceglie l’A35 spende 12,40 euro (in auto) o 33,60 (con il Tir). Il doppio. Di fronte a questi numeri, difficile mettere la freccia e cambiare strada.

«Sono informazioni errate, fuorvianti e lesive: va rimosso immediatamente» attacca Duilio Allegrini, direttore generale di BreBeMi, che ha presentato il ricorso. «Quella è una pubblicità e non un’informazione – sottolinea – e quindi già per questo il cartello è illegale, visto che le norme del codice della strada lo impediscono. Poi c’è un’altra scorrettezza: nel cartello non ci considerano nemmeno un’autostrada, visto che il simbolo A35 non compare». Ma quello che più ha fatto arrabbiare la società che ha costruito la nuova autostrada (62,1 km tra Brescia e la Tangenziale Est Esterna Milanese, realizzata in project financing e costata 2,4 miliardi di euro) «è la presa in giro per gli automobilisti», come la definisce Allegrini. «Nella comparazione – spiega – hanno calcolato il tragitto che da Brescia arriva alla barriera di Milano, a Cinisello. Ma chi percorre la A35 sbuca a Linate e non ha bisogno di salire a Cinisello. Una scorrettezza. A noi non interessa il traffico che va a Nord di Milano, bensì quello diretto a Linate, in centro città e a Sud. Su queste tratte la strada più veloce è la nostra». E se è vero che il costo al chilometro di BreBeMi è molto più alto di quello dell’A4 (circa il doppio), i conti esposti da Autostrade su quel cartello non tornano: «Vorrei sapere come hanno calcolato i 12,40 euro, visto che l’intera tratta su BreBeMi costa 10,50 euro». Da Autostrade per l’Italia, per ora, nessuna risposta: «Abbiamo deciso di non fare commenti sulla vicenda».

In attesa del giudice, il primo esperimento di concorrenza autostradale sembra aver preso una brutta strada. Di certo sull’A35 non compariranno i tutor: il sistema di rilevamento della velocità appartiene ad Autostrade per l’Italia («non abbiamo alcuna intenzione di installarlo – sbotta Allegrini – esistono gli autovelox e le pattuglie della stradale per questo»). E gli automobilisti dovranno attendere ancora un po’ prima di potersi fermare sulla BreBeMi per fare benzina o bere un caffè: le due aree di servizio sono pronte, ma il servizio di gestione ancora non è stato assegnato. Prima di affrontare i 62 km è consigliabile fare il pieno.