Avanzamenti illegittimi nella Asst: Orac blocca le promozioni facili nelle Asst

La delibera dell’organo di controllo può travolgere la Sanità. Usb: “Era il modo con cui i Dg premiavano i fedelissimi nelle Asst”

Avanzamenti illegittimi nella Asst: Orac blocca le promozioni facili nelle Asst

Alcuni sindacati, a partire dall’Usb e Cgil, lo denunciavano da tempo: nella sanità lombarda alcuni dipendenti e neo-dirigenti delle Asst hanno ottenuto avanzamenti di carriera in modo irregolare. Sfruttando, cioè, le norme sulla stabilizzazione dei precari in modo inappropriato.

La conferma delle irregolarità da parte dell’Organismo di controllo regionale Orac

Una denuncia che ora ha la conferma del massimo Organismo di controllo regionale, Orac, che ieri ha pubblicato sul suo sito una delibera che potrebbe terremotare una buona fetta della sanità lombarda. È la Deliberazione N. 3 del 6 maggio scorso, dal titolo “Segnalazione in merito alla stabilizzazione di un assistente tecnico geometra con contratto a tempo determinato, già dipendente con contratto a tempo indeterminato presso la medesima struttura”.

Un nome lungo e impegnativo, ma il sunto della delibera è questo: se Tizio ha un contratto a tempo indeterminato in sanità, prende un’aspettativa e passa a una mansione superiore o dirigenziale, con un contratto a tempo determinato (concesso dalla direzione sanitaria), allo scadere di quel contrato a tempo determinato, non può essere stabilizzato come dirigente. Perché la norma sulle stabilizzazioni automatiche utilizzata da alcune dirigenze sanitare per promuovere Tizio (ma spesso anche Caio e Sempronio) può essere utilizzata solo per i lavoratori precari. E, visto che Tizio aveva già un contrato a tempo indeterminato, seppur congelato, non può essere considerato precario.

Il dipendente dell’Asst “stabilizzato illegittimamente

Dice infatti Orac: “è stato illegittimamente “stabilizzato” quel dipendente che non era un lavoratore precario e che al momento dell’assunzione risultava essere in aspettativa, con la conseguente nullità della relativa delibera”. Quindi, l’autorità di controllo “invita: l’ASST [omissis] a prendere atto della rilevata nullità della delibera in oggetto e ad adottare i provvedimenti consequenziali”.

Il caso alla Asst I Santi Paolo e Carlo

La pronuncia di Orac si riferisce a un caso accaduto alla ASST Santi Paolo e Carlo, quando il direttore generale era Matteo Stocco. E il dipendente passato di livello era un sindacalista. E la stessa Usb ha segnalato a Orac un altro caso molto simile: stessa stabilizzazione in ruolo dirigenziale, sempre per un sindacalista; sempre ai Santi. Per Usb, quegli avanzamenti erano frutto di un escamotage, utilizzato da alcuni direttori sanitari, per far fare di carriera i proprio fedelissimi…

Usb: “Così Stocco si è costruito uno staff di fedelissimi”

“La vicenda sulla quale si è espressa l’Orac mette chiaramente in luce un sistema di atti illegittimi, con i quali si tenta di aggirare la legge, con lo scopo di favorire sia la stabilizzazione lavorativa presso la sanità pubblica di persone che non hanno i requisiti di legge richiesti, sia l’attribuzione di incarichi dirigenziali o di coordinamento”, attacca Pietro Cusimano, legale rappresentante per la Lombardia USB Pubblico Impiego, “Stocco”, continua Cusimano, “in questo modo – ma crediamo che sia una prassi diffusa in tutta la sanità pubblica-  si è costruito uno staff di fedelissimi, che infatti adesso lo sta seguendo in blocco dai Santi al Policlinico di Milano”.

Il riferimento è allo scandalo denunciato da La Notizia dei sette vincitori (tutti provenienti dall’ASST I Santi Paolo e Carlo) di altrettante mobilità indette dal Policlinico (ospedale diretto dal 1° gennaio dal dottor Stocco), indovinati da una fonte anonima in alcune Pec inviate alla consigliera regionale Carmela Rozza (Pd), prima ancora che i concorsi fossero indetti.

“Da anni seguiamo le vicende dell’ASST Santi Paolo e Carlo, segnalando ogni anomalia agli organismi competenti e le conosciamo talmente bene che siamo stati noi l’ispirazione per la fonte anonima che ha indovinato i nomi delle sette mobilità che hanno seguito il DG nel suo tragitto verso il Policlinico”, aggiunge Cusimano.

“La Sanità è un sistema corrotto”

La conclusione è tranchant: “La sanità è effettivamente un sistema tra i più corrotti: l’obiettivo finale di questo processo è l’indebolimento del sistema pubblico e il trasferimento di risorse economiche ingenti verso quello privato. Un processo il cui prezzo è pagato dai cittadini, soprattutto in termini di accesso ai servizi sanitari. Chi è senza risorse economiche oggi non può fare altro che infilarsi dentro le lunghissime liste d’attesa riservate a chi non può fare a meno di usare il SSN. Chi può permettersi di pagare, invece, trova disponibilità immediate, anche dentro le strutture pubbliche. Anche questa è privatizzazione”.

Il tutto nel silenzio dell’assessore Bertolaso, che forse adesso, su spinta di Orac, troverà il tempo per rispondere delle numerosissime criticità emerse sui Santi e sul Policlinico.