Azzolina in trincea sulla scuola. Conte la blinda e affonda la Lega. Il premier elogia il lavoro della ministra M5S. E ricorda gli scarsi risultati dei ministri del Carroccio

Se il partito di opposizione ritiene di formalizzare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di vacanza, credo che la Lega farebbe bene a chiedersi, quando è stata negli anni scorsi al governo, se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri. Con queste parole, appena arrivato a Beirut a un mese dall’esplosione che ha devastato la capitale libanese, per un bilaterale con il presidente del Libano, Michel Aoun, il premier Giuseppe Conte ieri non solo ha blindato la pentastellata Lucia Azzolina, ma ha anche sbugiardato Matteo Salvini, evidenziando come sia arrivato a sfruttare anche il tema delicato della Scuola pur di cercare di dare una spallato all’esecutivo, e messo il dito in una delle principali piaghe del Capitano, che fa tanti proclami ma, come è emerso quando era al vertice del Viminale durante il Governo gialloverde, pochi fatti quando tocca a lui governare.

LE RASSICURAZIONI. Il presidente del Consiglio ha rassicurato le famiglie sull’avvio del nuovo anno scolastico, come previsto, lunedì prossimo e spiegato senza problemi anche i problemi principali che ancora ci sono. “Lo ripetiamo sino alla noia – ha sottolineato Conte – in Italia si producono 200mila banchi, è impensabile che 2 milioni e 400mila banchi possano essere già pronti il 14 settembre, anche perché, tengo a sottolineare, stiamo parlando di un ricambio degli arredi scolastici incredibile”. Il premier ha quindi aggiunto che alcune regioni hanno chiesto il ricambio dei banchi sino al 70%, tanto per favorire le condizioni di sicurezza quanto per un rinnovo degli arredi, che anche a Palazzo Chigi viene ritenuto giusto.

“Abbiamo investito tanto, oltre 7 miliardi sino a oggi per la Scuola – ha aggiunto il premier – e continueremo a lavorare ogni ora, ogni minuto, perché tutti i nostri ragazzi e le nostre ragazze possano lavorare in un ambiente più sicuro, anche più digitale e più gioiosamente possano affrontare il nuovo anno scolastico”. Conte ha sostenuto di essere fiducioso che tutto andrà bene e che vi è l’impegno di tutti affinché la Scuola funzioni per bene. “Non sempre è stato così in passato – ha anche detto – ma i lavori procedono molto bene, stiamo completando gli ultimi interventi e la criticità, per la maggior parte, le abbiamo superate. Abbiamo lavorato tantissimo perché si possa garantire a tutti gli studenti un’attività scolastica in presenza in piena sicurezza”.

CARROCCIO ALLO SBARAGLIO. La Lega non molla. Non può farlo ormai. E pazienza se per fini elettorali a rimetterci sono solo gli studenti e le loro famiglie. “Dal premier parole senza senso, si prenda la responsabilità del fallimento delle politiche sulla scuola portate avanti dal ministro Azzolina”, hanno subito dichiarato dal Carroccio. “Conte che difende Azzolina – hanno anche aggiunto – manca di rispetto a 8 milioni di studenti e di famiglie, a un milione di insegnanti (fra cui 200.000 precari), ai presidi lasciati soli e a tutto il mondo della scuola italiana”. “Oggi parla dal Libano il presidente Conte dicendo che Azzolina è un bravo ministro… non aggiungo altro”, ha insistito lo stesso Matteo Salvini in un comizio a Barga, in provincia di Lucca, insieme alla candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, l’europarlamentare Susanna Ceccardi.

SOLITI SPOT. Come se non bastasse i leghisti hanno anche sollevato una polemica sulle mascherine: “Per il governo Conte prima i cinesi e poi gli italiani. Continuiamo ad importare decine di milioni di mascherine da Pechino quando invece potremmo benissimo produrle in casa nostra e distribuirle alle scuole”. Il deputato leghista Virginio Caparvi, membro della commissione Lavoro della Camera, ha affermato che delle 133 aziende che hanno ricevuto finanziamenti dal commissario Arcuri per l’acquisto dei macchinari necessari a produrle, ad oggi solo due stanno lavorando su ordinativi dello Stato, con il risultato di macchinari inutilizzati pagati con soldi pubblici e personale costretto a stare con le mani in mano e che presto finirà in cassa integrazione. Polemiche a parte, i giallorossi vanno avanti nel loro lavoro e, nonostante i tanti allarmi lanciati dal Carroccio e i tentativi di sfruttare le paure delle famiglie, l’impegno dell’intero esecutivo è e resta quello di far riaprire le scuole nel miglior modo possibile.