Azzolina: “La scuola è il muro portante per il Paese ed è tornata al centro del dibattito nazionale. Il suo valore sociale è inestimabile”

“L’emergenza che stiamo affrontando è una grandissima sfida per tutto il mondo della scuola, a causa del lockdown si è riscoperta, la scuola è tornata al centro del dibattito nazionale, a volte con toni poco costruttivi, e ha subito una fortissima accelerazione”. E’ quanto ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervenendo al Forum Pa.

“A marzo – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – ci siamo inventati la didattica a distanza partendo da zero, il personale scolastico si è rimboccato le maniche. Noi all’inizio abbiamo anche ricevuto delle diffide, sono stati momenti difficili, abbiamo vacillato ma non siamo mai caduti. Partivamo da una situazione di disinvestimenti, sovraffollamento delle classi, strumenti digitali assenti, abbiamo fatto squadra, abbiamo iniziato a formare gli insegnanti, era l’unico modo di sopravvivere, siamo riusciti a far sì che la scuola non fosse più la cenerentola del Paese”.

“Sono stati investiti molti soldi, abbiamo messo 7 miliardi – ha detto ancora la Azzolina -e con la nuova legge di bilancio ce ne saranno altri 3,7. La scuola non è soltanto un luogo di formazione del Paese, ma è anche un luogo di socializzazione, il valore sociale della scuola è un valore inestimabile. Le scuole sono un servizio di fondamentale per studenti, famiglie, e in prospettiva per il Paese. Per le scuole abbiamo messo in campo un pacchetto di misure, non ancora completo. Tutti sanno molto bene che dal presente e dal futuro della scuola dipendono il presente e il futuro del Paese; tutti i soldi che vengono investiti in istruzione sono un grande investimento per il Paese. La scuola non è solo un tassello, ma è il muro portante per il Paese”.

“Si deve partire da interventi sull’edilizia scolastica – ha concluso il ministro dell’Istruzione -, con ambienti di apprendimento nuovi. Poi c’è l’aspetto della digitalizzazione su cui bisognerà continuare a investire. Dobbiamo innalzare sempre di più i livelli degli Its che danno lavoro a molti ragazzi, per questo abbiamo chiesto di mettere 2 miliardi proprio sugli istituti tecnici. Ci vuole un lavoro di coordinamento con le Regioni e con gli enti locali, se tutti insieme si crede nella scuola con i soldi che arriveranno dal Recovery Fund e che abbiamo messo si può fare la differenza”.