Balle di Renzi su Greta: “Ha previsto l’apocalisse nel 2023”. Ma la Thunberg non l’ha mai detto

La frase attribuita dall’ex premier Renzi all’attivista Greta Thunberg è stata rilanciata da numerosi media conservatori.

Balle di Renzi su Greta: “Ha previsto l’apocalisse nel 2023”. Ma la Thunberg non l’ha mai detto

C’è da chiedersi se Matteo Renzi non sia ossessionato da Greta Thunberg visto che spesso e volentieri la cita, talvolta strumentalizzandone le parole al fine di portare acqua al proprio mulino e altre per sminuirla. Peccato che in più occasioni il leader di Italia viva abbia preso un granchio come accaduto il 9 settembre scorso quando, ospite di Stasera Italia su Rete 4, ha preso le distanze dalla fondatrice dei Fridays for future in tema cambiamento climatico affermando che “sull’ambiente io non sono dalla parte di Greta che diceva che il mondo sarebbe finito nel 2023”, precisando al contempo di non essere “nemmeno un negazionista come Trump”.

La frase attribuita dall’ex premier Renzi all’attivista Greta Thunberg è stata rilanciata da numerosi media conservatori

Insomma la tesi del senatore toscano è che tra il catastrofismo della Thunberg e il più becero negazionismo dell’ex presidente americano, c’è una via di mezzo da lui stesso perseguita. Peccato che la giovane attivista non abbia mai detto che la fine dei tempi è prevista per quest’anno. Anzi secondo Pagellapolitica “con tutta probabilità il leader di Italia Viva ha fatto riferimento a un tweet pubblicato da Thunberg a giugno 2018” in cui la giovane “aveva condiviso un articolo della testata Grit Post, oggi non più online, che titolava con una certa enfasi: Importante scienziato del clima: Gli esseri umani si estingueranno se non risolviamo il cambiamento climatico entro il 2023”. Condivisione che l’attivista aveva accompagnato con un breve riassunto dell’articolo in cui si poteva leggere che “un importante scienziato del clima avverte che il cambiamento climatico spazzerà via l’intera umanità se non smetteremo di usare i combustibili fossili nei prossimi cinque anni”.

Ma come fa notare Pagellapolitica, Thunberg “non menzionava il 2023 come anno in cui sarebbe finito il mondo”, “sosteneva semmai che continuare a usare i combustibili fossili nei cinque anni successivi avrebbe condotto a un certo punto all’estinzione dell’umanità. Inoltre l’ambientalista svedese non si esprimeva a titolo personale, bensì faceva riferimento all’articolo del Grit Post”. Non solo. Il post in questione è stato poi cancellato dalla stessa leader dei Fridays for future a seguito della cancellazione dell’articolo. Del resto proprio il testo del Grit Post era finito al centro delle polemiche perché citava “le parole di James Anderson, professore di chimica atmosferica all’Università di Harvard”, pronunciate durante un seminario all’Università di Chicago, a sproposito in quanto non aveva mai parlato della fine dei tempi nel 2023 al punto che lo stesso prese le distanze dall’articolo con una dichiarazione “all’agenzia stampa Associated Press” affermando che “la cancellazione dell’umanità entro il 2022 è una distorsione totale di ciò che ho detto o inteso al colloquio dell’Università di Chicago nel 2018. Non farei mai un’affermazione del genere”.

Malgrado ciò questa tesi completamente campata in aria “si è diffusa a partire da quest’anno, quando diversi media e opinionisti di area conservatrice hanno fatto notare che Thunberg aveva cancellato il post su Twitter, secondo loro a causa del fatto che le sue previsioni non si sono avverate”. A ritirare fuori questa fake news sono stati “il giornale conservatore canadese The Post Millennial”, “il New York Post (di proprietà di Rupert Murdoch, lo stesso editore del canale conservatore Fox News), “Russia Today, testata filogovernativa russa” mentre in Italia “a marzo la notizia è stata rilanciata da Libero e dal sito Affari italiani”.

Ma Renzi non è nuovo a sparate su Greta. Il 12 ottobre 2022, su Twitter, affermava che l’attivista a suo dire aveva dichiarato che “bisogna aprire al nucleare”. Energia dell’atomo che da sempre sta a cuore al senatore toscano e che per questo aveva pensato bene di affermare, ricorda Pagellapolitica, che “oggi persino Greta apre al nucleare di nuova generazione” mentre “da noi i finti ambientalisti continuano a lavorare contro i rigassificatori, i termovalorizzatori, il gas in Adriatico”. Peccato che anche qui le cose starebbero in modo diverso da come le racconta Renzi.

Greta, rispondendo in merito alle politiche energetiche del governo tedesco che aveva deciso di prolungare l’attività delle centrali a carbone per abbassare il costo delle bollette, aveva spiegato: “Io penso che ci siano altre vie da seguire: bisogna concentrarsi sulle energie rinnovabili, piuttosto che investire nei combustibili fossili (…) Personalmente, penso che sia una cattiva idea focalizzarsi sul carbone”. Poi, a precisa domanda se le centrali nucleari siano la “migliore soluzione” per risolvere la crisi climatica, Greta aveva risposto “dipende”, aggiungendo che “se abbiamo centrali già attive, penso sia un errore chiuderle per concentrarsi sul carbone” come stava facendo la Germania e mai aveva sostenuto, come lasciato intendere da Renzi, che si devono costruire nuove centrali nucleari nei Paesi dove non ci sono.