Bandecchi nella bufera per frasi sessiste in Consiglio comunale

Nuova bufera sul sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Fratoianni: "Frasi incompatibili con la nostra Costituzione".

Bandecchi nella bufera per frasi sessiste in Consiglio comunale

Nuova bufera sulle dichiarazioni del sindaco di Terni Stefano Bandecchi in Consiglio comunale, dove si discute l’emendamento di un atto di indirizzo sul contrasto della violenza di genere. “Un uomo normale – afferma – guarda il culo di una donna e forse ci prova: se ci riesce se la tromba, altrimenti torna a casa. Offendetevi quanto ca..o vi pare, questa è la mia idea”.

Nuova bufera sulle dichiarazioni del sindaco di Terni Stefano Bandecchi in Consiglio comunale

Scoppia la bagarre e le opposizioni abbandonano l’Aula. Intervengono, con una nota, le parlamentari del Movimento 5 Stelle nella Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere Stefania Ascari, Anna Bilotti, Alessandra Maiorino e Daniela Morfino: “Ciò che Bandecchi rivendica come normale nelle sue affermazioni è tutt’altro che normale. Vaneggia su uomini e donne ‘sani di mente’ che hanno perfettamente capito il senso delle sue parole, e su ‘imbecilli’ per i quali invece è un problema capirlo. Ma ci rendiamo conto di quanto Bandecchi con le sue sparate superi continuamente l’asticella della decenza prima di tutto culturale, ma anche morale e istituzionale? Bandecchi deve dimettersi. Ormai le sue uscite non sono una novità, ma di sicuro non possono diventare ‘normalità’. Le sue parole e i suoi atteggiamenti dimostrano una totale mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni, delle donne e anche di quegli uomini per i quali simili atteggiamenti e parole sono tutt’altro che normali. È vergognoso e inaccettabile, e dovrebbe stimolare a tutti noi una riflessione, che un simile soggetto possa rivestire una carica istituzionale e sfruttarla per divulgare una simile sottocultura retrograda, misogina e maschilista”.

Fratoianni: “È ormai evidente che le dichiarazioni del sindaco di Terni sono incompatibili con la nostra Costituzione”

Per il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra “è ormai evidente che le dichiarazioni del sindaco di Terni sono incompatibili con la nostra Costituzione. Solo la settimana scorsa il Presidente della Repubblica ha ricordato con grande autorevolezza a tutti – prosegue il leader di SI – che le cariche pubbliche vanno ricoperte con disciplina e onore.Quel rispetto di questo principio che dovrebbe essere il dovere di ciascun cittadino chiamato a rappresentare gli altri cittadini. Esattamente l’opposto delle parole di Bandecchi, che sono una vergogna. E questo – conclude Fratoianni – viene prima del nostro giudizio sulle sue scelte politiche, sulla sua cultura o incoltura di estrema destra”.

Marina Sereni, della segreteria nazionale Pd, sottolinea: “Anche oggi il sindaco di Terni non si è smentito, nella discussione in Consiglio comunale su un tema di grande urgenza e attualità come quello della violenza di genere. Parole volgari e inammissibili, stereotipi figli di ignoranza e maschilismo. Bandecchi pensa forse così di guadagnare visibilità e importanza mentre non fa che oltraggiare le donne e il ruolo istituzionale che dovrebbe ricoprire “con disciplina e onore”. Ci domandiamo come sia possibile che nessuna autorità dello Stato intervenga per tutelare la dignità delle istituzioni”.

Pd: “Continuiamo ad auspicare un intervento delle autorità prefettizie e del Ministero dell’Interno”

“Ogni giorno – affermano i parlamentari umbri del Pd Anna Ascani e Walter Verini – questo Bandecchi sembra toccare il fondo dell’arroganza, della violenza non solo verbale, della volgarità, del più becero maschilismo. E ogni giorno supera ogni limite. Un minimo di serietà lo porterebbe a lasciare quella carica alla quale è stato eletto e che ricopre senza né disciplina né onore. Se, come probabile, non lo farà, è evidente che la sua permanenza, quotidiana offesa alla città, alle tradizioni di civiltà di Terni e dell’Umbria, rappresenta un costante vilipendio all’istituzione. Continuiamo ad auspicare un intervento delle autorità prefettizie e del Ministero dell’Interno”.