Bankitalia, parla Giuliodori (M5S): “Gestione inefficiente e in alcuni casi fraudolenta da parte di manager incapaci e politicizzati”

Intervista al deputato M5S, Paolo Giuliodori (commissione Finanze)

Chia sbaglia paga. E se a sbagliare sono stati i vertici di Bankitalia, è giusto che se ne assumano la responsabilità. Il deputato M5S, Paolo Giuliodori (commissione Finanze), va dritto al punto.

Cambiare i vertici di Bankitalia e se necessario azzerarli, non vi espone all’accusa di ledere l’autonomia di un’istituzione indipendente?
“Non vogliamo in alcun modo minare l’autonomia e l’indipendenza di Banca d’Italia, anzi ci siamo sempre battuti affinché fosse realmente indipendente: dalla politica e anche dalle banche private che deve controllare. Ma indipendenza non significa mancanza di responsabilità davanti ai gravi errori commessi. Se questi errori ci sono stati, e basta vedere la situazione del sistema bancario per rendersene conto, è giusto che qualcuno si assuma la responsabilità e si cambi. In questo Paese chi sbaglia non paga mai. È questo che vogliamo cambiare. Altrimenti a pagare saranno sempre e solo gli ultimi”.

Cosa rimproverate a Bankitalia?
“È sotto gli occhi di tutti come in questi anni la vigilanza sul nostro sistema bancario e finanziario sia stata totalmente disastrosa. Manager incapaci o politicizzati hanno portato avanti una gestione inefficiente e in alcuni casi anche fraudolenta, basti pensare ai risparmiatori retail ai quali sono state vendute azioni delle banche stesse in cambio di finanziamenti. Dov’era Banca d’Italia quando avveniva tutto questo?”.

Nella scorsa legislatura il sottosegretario Villarosa presentò una proposta di legge per la nazionalizzazione di Bankitalia. La riproporrete?
“Ormai la politica monetaria la gestisce la Bce. Il compito di Banca d’Italia è vigilare sul sistema bancario. Ciò che ci aspettiamo è che faccia il suo sulla vigilanza, che è appunto quello che è mancato in questi anni. Questa è la priorità. Sulla questione delle quote ci sarà tempo in futuro per rifletterne ma non è l’urgenza del momento”.

La riforma Villarosa rimaneggiava pure la governance di Palazzo Koch: Governatore eletto ogni 7 anni dal Parlamento in seduta comune con la stessa procedura per l’elezione dei giudici costituzionali. Il modello resta valido?
“Una cosa alla volta. Non rinneghiamo le battaglie che da sempre portiamo avanti ma, come detto, la priorità è fare luce sugli errori della vigilanza. Il Governatore Visco è stato da poco riconfermato per il suo secondo mandato e non è il momento di intervenire in questo senso.