“Basta schizofrenia sulla transizione ecologica”. Per il vice capogruppo M5S alla Camera Sut non si può cedere sull’inceneritore di Roma

Per il vice capogruppo M5S alla Camera, Luca Sut, non si può cedere sull'inceneritore di Roma.

“Basta schizofrenia sulla transizione ecologica”. Per il vice capogruppo M5S alla Camera Sut non si può cedere sull’inceneritore di Roma

Dal superbonus all’inceneritore passando per l’invio di armi all’Ucraina. Sono sempre di più i fronti di scontro tra Movimento cinque stelle e Mario Draghi, tanto da far nascere il sospetto che la permanenza dei pentastellati in maggioranza possa avere vita breve.

“Noi dubbi non ne abbiamo: semmai deve chiederlo a chi mostra un atteggiamento schizofrenico verso la priorità della transizione ecologica e verso una misura, il Superbonus, che il presidente Draghi ha prima prorogato e poi svilito all’Europarlamento”, dice Luca Sut, vicepresidente del Movimento cinque stelle alla Camera.

L’ultimo “affronto” riguarda il Dl Aiuti con la norma sull’inceneritore di Roma. Non proprio all’insegna della transizione ecologica…
Direi per nulla all’insegna della transizione ecologica! Come dice il nome, il decreto Aiuti prevede misure di tutt’altra natura, per le quali ci siamo battuti. Ma il commissariamento a Gualtieri per costruire l’inceneritore non aiuta proprio nessuno, fa solo danni ai cittadini romani e all’ambiente. Una gestione dei rifiuti moderna ed efficace è orientata all’economia circolare, non all’iincenerimento. E non lo dice il MoVimento 5 Stelle: è la stessa Europa a chiederci di non tornare indietro, a dirci che l’incenerimento e le discariche sono l’ultimo anello della catena, solo residuale. Ricerche recenti confermano che anche gli inceneritori di ultima generazione fanno registrare concentrazioni di inquinanti molto elevati. Qui è in gioco il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente: parliamo di principi costituzionali!

Altro tema di discussione è l’invio di armi all’Ucraina…
Un’ampia maggioranza degli italiani è contro la guerra, per varie ragioni. E noi siamo con loro. Così come, ovviamente, guardiamo con contrarietà e preoccupazione all’idea di intraprendere azioni che favoriscano l’allargamento del conflitto. La nostra linea è chiara ed è contraria all’invio di armi pesanti e a controffensive che escano dal perimetro del legittimo esercizio del diritto di difesa dell’Ucraina, come ha già sottolineato dal presidente Conte. Non vogliamo creare tensioni nel Governo, vogliamo avere però un quadro ben delineato di quella che è la linea politica. Perché mandare altre armi all’Ucraina? Vogliamo saperlo da Draghi e da Guerini. Sì a un ruolo forte del Paese nei negoziati, no a iniziative pericolose e controproducenti.

Una provocazione: il Superbonus ritiene sia una norma inutile?
Chieda agli imprenditori e ai tecnici scesi in piazza per protestare contro il blocco della cessione dei crediti fiscali se il Superbonus è inutile. O ai 130mila lavoratori assunti lo scorso anno nel settore edilizio… Inutile è stato il tempo che si è perso e si è fatto perdere agli italiani, con cambiamenti di regole in corso che stanno mettendo in forte difficoltà cittadini e imprese. Sulla cessione il governo deve intervenire subito: non ci si rende conto del danno che si sta facendo. Come evidentemente non ci si rende conto dei benefici della misura.

E allora a questo punto Draghi ha detto una falsità…
Draghi ha detto tempo fa che il Superbonus è la causa delle truffe miliardarie, salvo poi essere smentito dall’Agenzia delle Entrate. Ora dice che non gli piace la nostra misura, ma per famiglie, tecnici e imprese bloccati dai suoi improvvidi interventi questo era già molto chiaro. L’aumento dei costi nell’edilizia non è un fatto solo italiano: è un effetto della pandemia che si verifica anche in altri Paesi dove non esiste un’analoga misura. Ma in Italia si punta il dito contro il Superbonus, che ha risollevato un settore in crisi come quello edilizio, contribuendo a quel +6,6% del Pil di cui il premier si è potuto fregiare anche a livello internazionale. Che dire, nessuno è profeta in patria!

A questo punto pare proprio che ci siano diversi argomenti di divisione tra il movimento e Draghi. Ha senso restare nel governo?
Ha senso perseguire gli interessi dei cittadini e della transizione ecologica. Il Movimento 5 Stelle continuerà a portare proposte concrete che vadano in questa direzione, che è quella scelta quando è nato questo governo. Noi non siamo tra quelli che marciano con Greta il venerdì e poi appoggiano gli inquinatori il resto della settimana. Se qualcuno pensa di poter governare a colpi di greenwashing, è lui che si mette fuori dalla maggioranza.