Bce, l’anatra zoppa d’Europa

di Sergio Patti

Immobile, come sempre. La Banca centrale europea, al termine della riunione del comitato direttivo, ha confermato come da attese allo 0,05% il tasso di riferimento dell’Eurozona. Di riflesso il tasso sui prestiti marginali resta allo 0,30% e quello sui depositi overnight rimane negativo a -0,20%. L’Europa dunque resta nella tormenta economica senza uno straccio di ombrello. E gli unici segni di vita che si possono vedere a Francoforte sono quelli interni alla stessa Bce, con Paesi come la Germania che ormai esercitano palesemente la loro influenza, alla faccia dell’autonomia dell’Eurotower.

DIVERGENZA DI OPINIONI
Di queste pressioni ha parlato lo stesso presidente Mario Draghi. “Non vi è una coalizione di alcune forze contro altre, una divisione Nord contro Sud in seno al consiglio direttivo della Bce” ed è “normale avere divergenze di opinioni” sulle misure da prendere. Una formula soft, come nello stile ovattato delle istituzioni europee, per nascondere la polvere sotto al tappeto. Per Draghi il consiglio direttivo è dunque “unanime -parole sue – nell’impegno a usare ulteriori strumenti non convenzionali nell’ambito del proprio mandato”. Affermazione smentita da decine di dichiarazioni dal ministro delle finanze tedesco al capo della Banca centrale di Berlino. A meno che, quando affermavano tutto il contrario, non fossero ubriachi. Anche riguardo alla cena di mercoledì sera con i governatori delle singole banche centrali, che secondo alcune indiscrezioni di stampa si sarebbe dovuta trasformare in un’occasione per manifestare il proprio dissenso rispetto alle ultime decisioni dell’Eurotower, Draghi ha assicurato che la cena “è andata meglio del previsto”. E una controprova è parsa arrivare dal fatto che Draghi a più riprese abbia ribadito in conferenza stampa che il bilancio della Bce tornerà a crescere e potrebbe tornare sui livelli del marzo 2012, cioè circa mille miliardi in più di dove si trova ora.

ASPIRINA
Se la Bce resta ferma all’aspirina per guarire un malato gravissimo com’è l’economia europea, c’è però pure la consapevolezza che l’incendio sui mercati può tornare a divampare. “Lo staff e i comitati competenti dell’eurosistema – ha perciò precisato Draghi – sono stati incaricati di preparare tempestivamente ulteriori misure da adottare, qualora necessario”. Mentre si studia, però, la ripresa rimane modesta e l’inflazione troppo bassa. Bce, l’anatra zoppa d’Europa.