La Bce stoppa ancora l’emendamento FdI sull’oro di Bankitalia: governo al lavoro sui chiarimenti

La Bce respinge di nuovo l’emendamento FdI sulle riserve d’oro di Bankitalia e invita il governo a riconsiderare la norma

La Bce stoppa ancora l’emendamento FdI sull’oro di Bankitalia: governo al lavoro sui chiarimenti

La partita sulle riserve d’oro di Bankitalia si complica, e non poco. L’Eurotower ha rimandato al mittente anche l’ultima versione dell’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra, presentata il 4 dicembre. Le modifiche, giudicate “insufficienti”, non sciolgono il nodo principale: per la Bce non è ancora chiara la reale finalità della norma. Un giudizio netto, accompagnato da un invito formale al governo Meloni a “riconsiderare” la proposta, nella prospettiva di tutelare l’indipendenza della Banca d’Italia nella gestione delle riserve auree.

Giancarlo Giorgetti prova a raffreddare la tensione. Il ministro dell’Economia, fanno sapere fonti di governo, sarebbe pronto a inviare a Francoforte “tutti i chiarimenti necessari”, forse già nelle prossime ore, e resta convinto che la questione possa essere ricomposta senza scossoni. Un ottimismo che, per ora, non trova riscontro nei toni della Bce: la nuova formulazione, osserva l’istituzione, non è accompagnata da alcuna relazione che ne spieghi la ratio.

Il nodo cade in un momento tutt’altro che semplice. In Senato la manovra sta per entrare nella fase calda, con il pacchetto di emendamenti del governo atteso per giovedì. Sul tavolo del Mef c’è il groviglio delle coperture, a partire dall’accordo con banche e assicurazioni: 600 milioni in due anni, da ottenere con una stretta sulla deducibilità delle perdite pregresse e con un aumento dell’aliquota sull’Rc auto per l’infortunio del conducente. Altre risorse dovrebbero arrivare dalla Tobin tax, dalla tassa sui pacchi e dalla rivalutazione dei terreni.

Bce stoppa ancora l’emendamento FdI sull’oro di Bankitalia: governo al lavoro sui chiarimenti

Rimane invece ancora incerta la sorte della tassazione agevolata sull’oro da investimento, mentre avanzano i correttivi sugli affitti brevi, sui dividendi e sull’Irap. Nel frattempo fa discutere l’emendamento FdI che raddoppia il tetto al contante, introducendo un’imposta da 500 euro per i pagamenti fra 5.001 e 10.000 euro: opposizioni sul piede di guerra, accusano la maggioranza di strizzare l’occhio all’illegalità.

Con la commissione Bilancio pronta a riunirsi per tutta la settimana, tempi e numeri della manovra restano appesi alla reazione di Francoforte. Il nuovo altolà della Bce non riguarda solo un dettaglio tecnico: tocca il cuore dei rapporti fra governo, Bankitalia e istituzioni europee. Un passaggio che si preannuncia decisivo per la tenuta dell’intero impianto della legge di bilancio e che potrebbe ridisegnare l’equilibrio politico delle prossime settimane.