Bed & breakfast abusivi, la legge c’è ma non per Franceschini. Da tre anni si attende la legge contro l’abusivismo ricettivo

Il fenomeno di case vacanze abusive e b&b selvaggi è proliferato, anche grazie alla diffusione di siti Internet

Gli strumenti per combattere l’abusivismo ricettivo ci sarebbero. Inseriti nel decreto che ha introdotto l’Art Bonus per sostenere la cultura. La legge, tra le altre cose, prevede infatti degli “standard minimi ed uniformi, in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche”. Il problema è che, a distanza di tre anni dall’approvazione, il ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini non ha provveduto a emanare l’apposito decreto. E nel frattempo il fenomeno di case vacanze abusive e bed&breakfast selvaggi è proliferato, anche grazie alla diffusione di siti Internet. Il caso è stato sollevato in Parlamento dal deputato del Gruppo Misto, Aris Prodani, che ha depositato un’interrogazione per sollecitare il Mibact. Il parlamentare ha preso spunto da una denuncia di Marco Bianciardi, presidente Fedralberghi Siena, per rilevare il duplice ruolo della tecnologia. “Il primo aspetto è caratterizzato dalla presenza di siti dedicati al settore dell’ospitalità, che conferiscono agli utenti uno strumento tecnologico potente e di facile gestione, ma che, grazie all’anonimato assicurato da molti portali, hanno permesso a molte strutture di svolgere l’attività senza autorizzazione”, rileva Prodani. “Il secondo  – aggiunge il deputato – riguarda l’utilizzo delle piattaforme per identificare e far emergere il problema”. E a pagare dazio sono le strutture ricettive regolari, danneggiate da questa concorrenza sleale.