Beni culturali, l’Italia s’è desta. Stanziati 180 milioni per restauri e monumenti. Fondi per agevolare anche chi organizza gli eventi

Un maxi stanziamento di 180 milioni, divisi equamente tra 2019 e 2020, per tutelare concretamente e al di là degli annunci, il nostro patrimonio artistico. Questo è quanto emerge dall’atto governativo, vergato dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, ora al vaglio delle competenti commissioni ministeriali per l’ok definitivo agli stanziamenti (ecco l’elenco). Un’opera mastodontica che consentirà di salvaguardare musei, chiese, monumenti.

Secondo la relazione consegnata in Parlamento, infatti, 48 milioni complessivi finanzieranno progetti portati avanti dalla Direzione generale archeologia, belle arti e e paesaggio; 25,3 saranno invece specifici per programmi archeologici; 15 milioni per gli archivi di Stato; 12,7 per le biblioteche; 34 milioni per i poli museali e 25 per i musei autonomi. Ma saranno stanziati fondi anche per “ricerca e innovazione” (oltre 4 milioni), più altri tre milioni per il cosiddetto “art bonus”, lo strumento (approvato nella legislatura precedente per volere dell’ex ministro Dario Franceschini) per agevolare sotto forma di credito d’imposta il mecenatismo, ovvero chi effettua erogazioni in denaro per interventi di manutenzione e restauro, o di realizzazione di nuove strutture legate alla cultura.

DA NORD A SUD. La maggior parte dei fondi (il 21%) sarà destinata a opere presenti nella Regione Lazio. A seguire Campania (11,54%), Toscana (10,71%) e Piemonte (7,45%). A questo punto, però, andiamo a vedere nel dettaglio la road map pianificata dal ministero. Tra i progetti più importanti finanziati c’è senz’altro il “restauro e messa in sicurezza di Castel Sant’Elmo a Napoli” per 3 milioni di euro e la “realizzazione di un percorso di visita unitario presso il Monumento a Vittorio Emanuele Il” a Roma, per un totale di 3,9 milioni di euro.

Restando a Roma, degni di nota sono anche gli interventi di “messa in sicurezza, recupero e restauro della Crypta Balbi”, un fantastico complesso museale poco conosciuto, nonostante sia in pieno centro e nonostante sia uno dei più fulgidi esempi di archeologia urbana, che ricerca e documenta l’evoluzione di un vasto spazio e delle varie modalità di cui ci si è servito nel corso del tempo e delle epoche. Ma nella lunga lista c’è di tutto. Si va dai lavori antincendio della Galleria estense a Modena fino al restauro della Basilica di San Lorenzo a Milano.

Sempre nel capoluogo lombardo uno degli interventi più attesi (e che costerà quasi un milione) sarà il “restauro conservativo delle facciate interne del cortile d’onore” alla Pinacoteca di Brera. A Torino, invece, importante sarà il “completamento restauri dopo incendio Sindone” nel Duomo. E poi, in Puglia, attenzione particolare sarà dedicata allo splendido Anfiteatro romano che rende il centro di Lecce un gioiello salentino e all’incantevole Palazzo svevo di Trani. Senza dimenticare, infine, la messa in sicurezza dell’acquedotto mediceo di San Giuliano a Pisa (3,2 milioni), una delle opere più mirabili della famiglia, con più di 900 archi, una lunghezza di 6 km, ed un’altezza che di quasi i 7 metri.