Benzina e alimentari alle stelle. Ma il governo non muove un dito

Nulla di fatto al tavolo del Mise. Il ministro esclude l’emergenza e di conseguenza il taglio delle accise.

Benzina e alimentari alle stelle. Ma il governo non muove un dito

Il prezzo dei carburanti sale, ma non così tanto da convincere il governo di Giorgia Meloni ad intervenire magari riproponendo il taglio temporaneo delle accise. Questa, almeno, è la tesi del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (nella foto), che ieri ha tenuto una conferenza stampa assieme a Mister Prezzi, Benedetto Mineo, per discutere dei recenti aumenti che sono scattati proprio alla vigilia del grande esodo dei vacanzieri.

Urso parla di aumenti lievi e generalizzati. M5S all’attacco: siamo al negazionismo del carovita

“Nell’ultima settimana il prezzo dei carburanti è aumentato di 4 centesimi in media al litro, i recenti aumenti sono conseguenza dell’incremento delle quotazioni interAnazionali, ciò vuol dire che il prezzo medio è certificato ben al di sotto dei 2 euro, sia per la benzina e sia per il gasolio” ha tagliato corto Urso. “Sia per la benzina che per il gasolio c’è stato un piccolo incremento. In Italia abbiamo una tassazione più elevata sui carburanti rispetto ad altri Paesi, per contribuire al bilancio dello Stato perché siamo più indebitati di altri, ma se depuriamo da questo il prezzo industriale è anche al di sotto di alcuni Paesi Ue”, continua il ministro.

Per questo non vuole sentir parlare di taglio delle accise in quanto “quello fatto dal precedente governo era stato fatto in occasione di un contesto diverso da quello di oggi” e perché “il governo ha preferito destinare risorse pubbliche a diverse emergenze, dal taglio del cuneo fiscale ad altri interventi a tutela del potere d’acquisto per le fasce sociali più svantaggiate”.

Da oggi, aggiunge, Urso “scatterà la misura che avevamo previsto nel decreto trasparenza di gennaio, cioè l’obbligo per ciascuna stazione di servizio di esporre in tutta evidenza quale sia il prezzo medio del giorno” e “ciascun consumatore potrà verificare se in quella stazione di servizio viene offerto un prodotto inferiore al prezzo medio oppure se gli viene sottoposto un prodotto superiore al prezzo medio e quindi può scegliere un’altra stazione di servizio”.

Poi Urso annuncia che già oggi, assieme al ministro Giberto Pichetto Fratin, presenterà alle associazioni “il nostro progetto di riordino della rete complessiva dei carburanti”. Questo, come spiegato dal sottosegretario Massimo Bitonci, porterà alla costituzione di “un’unica banca dati dei distributori, rispetto alle tre esistenti” con cui, “riusciremo ad intercettare le pompe non a norma e che sfuggivano prima ai controlli” e “con il Mef e i gestori delle carte siamo arrivati a un accordo per limitare le commissioni”. Una riforma per la quale ci vorrà ancora tempo visto che Urso ha spiegato che “quando avremo reperito le risorse necessarie per completare il progetto, lo presenteremo in Consiglio dei ministri”.

Nulla di fatto al tavolo del Mise. Il ministro esclude l’emergenza e di conseguenza il taglio delle accise

Ma se per Urso non c’è un’emergenza prezzi, tanti sembrano pensarla diversamente. Per Assoutent “lo stesso ministero può facilmente verificare attraverso i numeri del proprio Osservatorio che già numerosi distributori in tutta Italia vendono la benzina in modalità servito a listini superiori ai 2,2 euro al litro”. Secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, tutti sanno “bene che i prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite ma non è certo questo il problema” in quanto “la questione principale è la forte salita dei listini dei carburanti alla pompa che si sta registrando in occasione delle partenze estive degli italiani, un fenomeno che puntualmente si verifica ogni anno”.

Molto critica la deputata M5S, Chiara Appendino, secondo cui “dai negazionisti del cambiamento climatico ai negazionisti del caro-benzina, il passo è brevissimo”. A suo dire “il governo continua a minimizzare fino a negare con risibili giochetti contabili la risalita delle tariffe dei carburanti. Che oltretutto arriva mentre gli italiani sono in partenza per le vacanze”.

“Gli ostinati mancati aiuti di Meloni a famiglie e imprese hanno dell’assurdo, e quello sui carburanti è incomprensibile. In primis perché Meloni stessa fece la truffaldina promessa di eliminarle, le accise, e poi perché gran parte del caro-vita insostenibile di questi mesi sgorga da lì”.

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