Beppe Sala può correre a Milano. Il Tar ha bocciato il ricorso presentato dai Cinque Stelle per la presunta incompatibilità con la nomina in Cassa Depositi e Prestiti

Inammissibile. Il Tar ha giudicato così il ricorso presentato da M5S che chiedeva di dichiarare incandidabile Beppe Sala (Pd) alle amministrative di Milano.

Inammissibile. Il Tar ha giudicato così il ricorso presentato dal Movimento 5 stelle, che chiedeva di dichiarare incandidabile Giuseppe Sala (Pd) alle amministrative di Milano poiché l’ex commissario unico di Expo non ha mai protocollato le proprie dimissioni e per una presunta incompatibilità con la sua nomina in Cassa Depositi e Prestiti.

Alla luce della decisione dei giudici amministrativi, quindi, Sala è a tutti gli effetti in corsa per la successione di Giuliano Pisapia a Palazzo Marino. In attesa del testo della sentenza del Tar, non sono mancate le reazioni tra le file dei democratici milanesi. “La decisione del Tar chiude definitivamente la bufala dell’incandidabilità di Beppe Sala” ha detto l’assessore alla Mobilità e all’Ambiente, Pierfrancesco Maran, secondo cui “adesso speriamo che anche i nostri avversari comincino ad occuparsi di Milano, come abbiamo sempre fatto noi”.

Sulla stessa linea d’onda il segretario del Pd, Pietro Bussolati: “Il ricorso al TAR sulla presunta incompatibilità di Sala è stato dichiarato inammissibile. Cos’altro si inventeranno per provare a screditare Beppe Sala? Intanto il candidato di centrodestra sostiene di voler cancellare la commissione antimafia. Ecco con chi Beppe è incompatibile!”.