I magistrati contro il patto Renzi-Berlusconi

di Lapo Mazzei

Ma davvero esiste una giustizia ad orologeria in Italia? E davvero le toghe milanesi, più che i processi in attesa di verdetto, seguono i processi della politica? Messe in fila così le risposte da dare a queste annose domande rischiano di essere monotone e scontate. In fondo è da quando Silvio Berlusconi è sceso in campo che giustizia e politica intersecano le loro strade. Non solo. Viste da destra o da sinistra, poi, assumono connotazioni particolari. Ma questa volta no. Questa volta c’è qualcosa di nuovo nei fatti, anche se il sapore è antico. E così l’improvvisa accelerazione della Procura di Milano sui fascicoli che riguardano Silvio Berlusconi, contestuale al suo ritorno sulla scena politica, non può non ingenerare qualche dubbio. E non tanto se la giustizia sia uguale per tutti o meno, quanto se la velocità della giustizia lo sia davvero, oppure sia dotata davvero di motori diversi a seconda della destinazione finale.

A passo di carica

I fatti, dunque. L’udienza in cui si discuterà dell’affidamento in prova ai servizi sociali di Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni di carcere – di cui 3 coperti da indulto – nel processo sui diritti tv, è stata fissata per il prossimo 10 aprile. L’atto di fissazione dell’udienza, davanti al Tribunale di sorveglianza di Milano, è stato notificato ieri alla difesa dell’ex premier. Dunque il Cavaliere sarà alle prese con le toghe quando la politica sarà indaffarata con le legge elettorale e riforme. A ciascuno il suo, si dirà, ma è davvero un caso? Nell’istanza presentata lo scorso ottobre dai legali dell’ex presidente del Consiglio – Franco Coppi, Nicolò Ghedini e Piero Longo – si era fatto riferimento solo alle «indicazioni di massima» sull’eventuale attività riparatoria che Berlusconi potrebbe svolgere dopo la condanna definitiva per frode fiscale. In quanto “libero sospeso”, il leader di Forza Italia resterà senza alcuna restrizione fino all’udienza in cui il Tribunale di Sorveglianza (il presidente Pasquale Nobile de Santis con doppio voto, il giudice Beatrice Crosti oltre a due esperti) deciderà sull’istanza: in primis se accoglierla, quindi con lo stabilire anche i particolari dell’affidamento che prevede, tra le ipotesi, anche l’attività di volontariato presso Onlus, comunità o enti locali. Tutto declinato al futuro, ma che fa presto a diventare presente. E partendo proprio da questo elemento più di un osservatore ha fatto notare come l’intesa raggiunta dal Cav con Matteo Renzi sulla legge elettorale preveda un impegno di almeno un anno per scrivere e varare le nuove regole. Quel che serve a Berlusconi per riorganizzarsi. Dicono i maliziosi. Sempre che i magistrati non vadano avanti a passo di carica con gli altri processi. E qui vale la pena registrare quel che ha detto il segretario del Pd durante i lavori della direzione del partito che ha rubricato  le polemiche sull’incontro come «strumentali e stravaganti». Non solo, il fatto di aver incontrato Berlusconi a Largo del Nazareno non è stato un atto per farlo «resuscitare politicamente. È evidente che il tema della legittimazione politica di Berlusconi non riguarda Berlusconi e nemmeno noi – ha sostenuto Renzi – deriva dal consenso che gli viene espresso dai cittadini. Pensare che ci sia stato qualcuno che ha resuscitato Berlusconi fa a cozzi con la teologia. Può compiacere Berlusconi, ma fa a cozzi con la realtà. Berlusconi è il capo del centrodestra. È un dato di fatto». Ma allora quando il Pd al Senato ha votato per la sua decadenza cos’era? Scherzi a parte?

L’ombra di un nuovo processo

E già, perché la vera questione connessa alla domanda iniziale riguarda il processo Ruby a carico di Berlusconi. La “sorpresa”, infatti, potrebbe arrivare dal palazzo di Giustizia di Milano. Secondo alcune indiscrezioni rilanciate dal sito Dagospia la Procura guidata da Edmondo Bruti Liberati potrebbe annunciare a breve  l’iscrizione nel registro degli indagati di  Berlusconi per il Ruby-Ter. L’inchiesta e le mosse della Procura erano già nell’aria da tempo, a dire il vero. Ma il tempismo della comunicazione, qualora dovesse avvenire in questi giorni, lascia qualche perplessità. Sarà un caso se qualcuno parla nuovamente di giustizia ad orologeria?