Bersani fa la parte del leone. Pronto a sbranare chi dice che è traditore, ma conferma: “Italicum errore imperdonabile”

L'Italicum "è un errore imperdonabile". Pier Luigi Bersani non si sposta di un centimetro dalle posizioni che lo stanno portando a votare "no" al referendum

L’Italicum “è un errore imperdonabile”. Pier Luigi Bersani non si sposta di un centimetro dalle posizioni che lo stanno portando a votare “no” al referendum. Ma l’ex segretario del Pd tira anche fuori gli artigli, durante la sua intervista a Repubblica tv: “Non mi si dia del traditore perché li sbrano davvero”. Nel merito Bersani ha scandito: “Per la prima volta nella storia il Governo imbraccia la riforma costituzionale e il governo cambia la legge elettorale con la fiducia per attirare il consenso popolare e creare una tensione. Questo non glielo posso perdonare. Stiamo tirando la volata a soluzioni regressive. Stiamo tirando la volata ad una nuova destra, stiamo preparando la cuccia a qualcosa che non saremo noi. Così perdiamo tutti”.

Sulle possibilità di mofiche alla legge elettorale, l’ex ministro ha ribadito il pessimismo: “C’è stato un anno di tempo, che mi sembra sia più che sufficiente per persone svelte”. Ma ciononostante ha apprezzato la “generosità” di Gianni Cuperlo che sta tentando di raggiungere un accordo prima del 4 dicembre. Infine, sul suo progetto per il Pd, Bersani ha dichiarato: “Per me la ditta è solo l’Ulivo. Io cerco di fermare una deriva che ci porterà a una semplificazione estrema in cui chi otterrà il 25% dei voti avrà tutto”.

Le parole del leader della minoranza dem hanno provocato subito una reazione tra i renziani. “Caro Bersani ho ascoltato tua intervista a rep tv, ormai dici no a tutto quello che ha fatto il tuo Pd: ti prego non rimpiangiamo Bertinotti”, ha scritto su Twitter il senatore Stefano Esposito. L’ex parlamentare dell’Idv, ora tra i dem, Stefano Pedica ha rincarato la dose: “Oggi Bersani dice che per lui la ditta è l’Ulivo. Per noi resta il Pd, un partito sempre più aperto e proiettato al futuro. Ma, evidentemente, l’ex segretario fatica ancora un po’ ad accettare il cambio al vertice”.