Blitz antidroga a Taranto, usavano il cimitero come base delle spaccio: 19 arresti

Blitz antidroga a Taranto: stupefacenti e armi nascoste nei loculi del cimitero. Sono 19 i soggetti arrestati.

Blitz antidroga a Taranto, usavano il cimitero come base delle spaccio: 19 arresti

Blitz antidroga a Taranto: la banda criminale attiva nella città pugliese aveva scelto come base dello spaccio un cimitero. All’interno dei loculi sono state trovate, oltre a sostanze stupefacenti, anche armi. Le forze dell’ordine hanno arrestato 19 persone.

Blitz antidroga a Taranto, cimitero usato come base delle spaccio: 19 arresti

La presunta organizzazione criminale impegnata nel traffico di sostanze stupefacenti che, nella notte tra domenica 26 e lunedì 27, è stata sgominata dai carabinieri aveva allestito la sua base operativa nel cimitero di Sava, comune in provincia di Taranto, in Puglia. Qui, insieme alla droga, venivano nascoste nei loculi anche armi di vario genere.

Il gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 19 persone. L’ordinanza è stata eseguita dai militari dell’Arma. I soggetti destinatari del provvedimento sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo e ricettazione nei comuni di Sava e Torricella.

Armi nascoste nei loculi

Stando a ripotato nel provvedimento restrittivo, la droga veniva comprata a Francavilla Fontana, a Brindisi, da “soggetti evidentemente ben inseriti nel settore dei narcotici” e veniva spacciata nei comuni del versante orientale della provincia di Taranto, anche durante il lockdown imposto in Italia a causa della pandemia Covid. Lo spaccio era reso possibile grazie all’esistenza di una fitta rete di pusher.

La presunta banda criminale, poi, avrebbe “riconvertito il cimitero di Sava nella base operativa logistica del gruppo, dove al sicuro da occhi indiscreti, sarebbero avvenuti gli incontri con i fornitori, con i pusher”.

Secondo quanto scritto dal gip nell’ordinanza, proprio presso il cimitero “sarebbero avvenuti, poi, i conteggi dei proventi dell’attività di spaccio, la suddivisione degli utili e in alcune occasioni anche il taglio dello stupefacente”.

Le forze dell’ordine hanno anche rivelato che due degli indagati avrebbero occultato armi illegalmente detenute all’interno di un loculo vuoto di proprietà di una famiglia ignara. All’interno del loculo in questione, gli investigatori hanno rinvenuto tre fucili, di cui uno a pompa, e diverse munizioni per vari generi di armi da fuoco. Il materiale, a seguito di ulteriori accertamenti, è risultato rubato.

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