Bollette alle stelle. Dal Governo tre miliardi. Ma altri rincari in vista

Dal Governo 3 miliardi per rispondere all’emergenza del caro bollette. Draghi: "Ci sarebbe stato un disastro con aumenti fino al 45%".

Il Governo mette sul tavolo tre miliardi per rispondere all’emergenza del caro-bollette. Senza questi interventi, assicura il premier, “ci sarebbe stato un disastro con aumenti fino al 45%”. Mario Draghi ha quindi fatto presente che “per le bollette abbiamo speso 30 miliardi dall’inizio dell’anno” e “con questi provvedimenti e quelli che prenderemo a luglio questo importo salirà ancora, stiamo riformando l’assetto energetico del Paese”, ha spiegato l’ex banchiere.

Draghi: “Per le bollette abbiamo speso 30 miliardi dall’inizio dell’anno”

“Sono stati approvati provvedimenti urgenti per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, abbattiamo l’Iva e rafforziamo il bonus sociale, interveniamo per incrementare lo stoccaggio di gas naturale e gli aiuti alle famiglie sulle bollette”, ha spiegato ancora.

Il premier sa bene che sono in arrivo ancora nuovi rincari per luce e gas. L’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, sta facendo i conti per calcolare l’impatto dei nuovi prezzi sul mercato tutelato di luce e gas che scatteranno già oggi e renderà note nelle prossime ore, forse questa mattina, le nuove tariffe.

Nei giorni scorsi Nomisma energia ha stimato aumenti a due cifre per il terzo trimestre: rialzi del gas del 27% a 1,57 euro per metro cubo, con una maggiore spesa della famiglia tipo di 462 euro su base annua, mentre per la luce del 17% a 48,5 centesimi a kwh che per la famiglia tipo implica una maggiore spesa, su base annuale, di 194,4 euro. Ma sono previsioni che non tengono conto delle nuove misure del Governo e bisognerà a questo punto attendere i conti dell’Arera per avere certezze.

Nel dettaglio, il Governo per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, per il terzo trimestre 2022, ha annullato le aliquote relative agli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, oltre che per le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW.

Si tratta in particolare delle piccole utenze come ad esempio negozi, piccole e medie imprese, attività artigianali, commerciali o professionali, capannoni e magazzini, o per usi di illuminazione pubblica o di ricariche pubbliche di veicoli elettrici. E come nei precedenti interventi, vengono inoltre assoggettate all’Iva al 5% le somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali e sono mantenute al livello del secondo trimestre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il gas.

Inoltre il decreto taglia-Bollette prevede che il bonus sociale per l’energia elettrica, ossia le agevolazioni tariffarie per la fornitura di energia elettrica in favore dei clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, siano riconosciuti anche per il primo trimestre 2022, quindi i bonus annuali riconosciuti agli aventi diritto “decorrono dal 1 gennaio 2022”, quindi con un effetto retroattivo che dovrà essere calcolato e comunicato alle famiglie.

Le soglie di reddito per accedere ai bonus sono 8 mila euro per il primo trimestre 2022, 12 mila per il secondo e terzo trimestre 2022. Tra gli altri provvedimenti del decreto c’è anche la concessione di un prestito da 4 miliardi al Gse, Gestore servizi energetici, per l’acquisto di gas naturale finalizzato agli stoccaggi.

“L’obiettivo” degli stoccaggi del gas “è il 90%, oggi siamo al 57%, l’andamento degli ultimi giorni è in crescita”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Roberto Garofoli, illustrando la misura approvata in Consiglio dei ministri: “Consiste nel prevedere che ci sia un concorso anche pubblico all’operazione di importazione finalizzata agli stoccaggi – ha spiegato -. Si coinvolge Gse in questa operazione, affiancherà operatori sul mercato, e anche Snam. In questa prospettiva il decreto legge stanzia un finanziamento, un prestito significativo di 4 miliardi perché Gse possa concorrere con altri operatori a finalizzare questo obiettivo di sicurezza energetica nazionale”.