Bologna a ferro e fuoco. Guerriglia “universitaria” in città e la polizia carica: tre arrestati. La situazione resta calda

Bologna ancora protagonista di scontri tra universitari e forze dell’ordine, dopo le manifestazioni che avevano animato la città già nei giorni scorsi.

Bologna ancora protagonista di scontri tra universitari e forze dell’ordine, dopo le manifestazioni che avevano animato la città già nei giorni scorsi. Ieri pomeriggio, infatti, un corteo lanciato dal Collettivo universitario autonomo (Cua) e da altri collettivi, dopo lo sgombero di giovedì della biblioteca di Discipline umanistiche che era stata occupata dagli studenti, si è scontrato con gli agenti, che nel frattempo si sono immediatamente difesoi con una barriera di plexiglass e caschi, almeno nelle prime fila.

È partito a quel punto il lancio di bottiglie e di almeno due grossi petardi. La polizia in assetto antisommossa ha caricato manganellando i manifestanti e avanzando per diversi metri. Dopo gli scontri nella centralissima via Zamboni tre studenti sarebbero stati fermati dalla polizia.

C’è da dire, però, che il corteo non si è disperso: al di là delle persone fermate e di altri manifestanti che si sono seduti per protesta di fronte agli agenti, il grosso del corteo è ripartito lungo le vie del centro, bloccando il traffico e costringendo i vigili a tentare di limitare i danni ad ogni incrocio, prima di rientrare alla volta dell’università passando da via Indipendenza, con striscioni come “36 libero (la sede della biblioteca: via Zamboni, 36, ndr) Coccia e Ubertini fuori da Bologna”, manifestando il desiderio di dimissioni per il rettore e il prefetto; o “Fuori gli sbirri dalla biblioteca” e “Arma Mater Studiorum”. La situazione, però, resta infuocata. I collettivi, infatti, si sono dati appuntamento per una nuova manifestazione, chiedendo anche la liberazione dei tre giovani fermati (si tratterebbe di due ragazze e un ragazzo), trattenuti durante il tafferuglio e portati in Questura.