La Procura di Roma indaga sulla bomba trovata nell’auto di Doria. Il delegato del Campidoglio per i Parchi: “Sono anni che continuo a denunciare attacchi e minacce”

Pesante intimidazione per il presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma, Marco Doria.

La Procura di Roma indaga sulla bomba trovata nell’auto di Doria. Il delegato del Campidoglio per i Parchi: “Sono anni che continuo a denunciare attacchi e minacce”

Un’indagine è stata avviata dalla Procura di Roma in seguito al ritrovamento, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nel quartiere Prati, a Roma, di un ordigno all’interno dell’auto di Marco Andrea Doria, presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma Capitale. A piazzale Clodio era già aperto un fascicolo di indagine sulle minacce subite in passato da Doria, già messo sotto tutela da parte delle forze dell’ordine.

“Sono anni che continuo a denunciare – ha scritto Doria sul suo profilo Facebook -, alla Procura, Carabinieri e alla Polizia di Stato e Digos tutti gli attacchi e le minacce che mi arrivano. E’ importante che si sappia che tutti quelli che mi hanno offeso o minacciato sono stati denunciati e prima o poi un funzionario di Pubblica Sicurezza oppure un Carabiniere andrà a bussare alla loro porta. Io non arretro di un centimetro, non mi intimidiscono per niente. Saranno tutti perseguiti, uno a uno, e non mi fermerò davanti a nulla. Se saranno condannati a pagare devolverò tutto in beneficenza”.

Sul grave atto intimidatorio sta indagando ora la Digos di Roma. L’ordigno artigianale, costituito da una bomboletta spray contenete materiale esplodente, chiodi e bulloni, è stato trovato all’interno della Smart ForFour di Doria e secondo quanto hanno verificato gli artificieri della Polizia era in grado di esplodere.

“E’ stato ritrovato un ordigno nella macchina di Marco Doria, presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma. Un fatto gravissimo, esprimo la mia piena solidarietà” ha commentato, ieri sera, la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Tra gli effetti del ripristino della normale legalità – ha detto, invece, il vice sindaco capitolino, Pietro Calabrese – cioè lavori affidati tramite piani, programmi, progetti e infine appalti, non diretti agli amici degli amici con le false somme urgenze perenni, e il ripristino del controllo sui servizi che ne conseguono, con le denunce a chi non rispetta le regole, e soprattutto con Virginia Raggi a garanzia che si prosegua sulla stessa strada per gli anni a venire, garanzia che per i disonesti è la più grave delle ‘minacce'”

“Ecco – ha aggiunto Calabrese -, tra questi effetti ora arrivano anche le bombe. Non ci avete fermato in cinque anni, eppure ci avete provato con ogni mezzo a disposizione. Alla frottola dell’autocombustione del Tmb al Salario non ci ha creduto nessuno. Del resto, è difficile credere che anche i 1.000 cassonetti dei rifiuti siano andati a fuoco da soli. Ora questo. Fareste bene ad arrendervi, noi non arretriamo di un millimetro”.