Bonelli: No ai 5S nei Verdi Ue. E Conte lo fa nero

Veto sul M5S del leader ambientalista Angelo Bonelli che in Italia sta con chi vuole l'inceneritore.

Bonelli: No ai 5S nei Verdi Ue. E Conte lo fa nero

Ambire alla costruzione di un soggetto sempre più grande e che faccia dell’Ambiente la propria stella polare dovrebbe essere la priorità dei Verdi europei. Proprio per questo dopo la richiesta di adesione al gruppo da parte del Movimento 5 Stelle c’era da aspettarsi sorrisi, baci e abbracci. E invece niente di tutto questo è accaduto. Anzi i co-portavoce dei Verdi italiani, Angelo Bonelli e Barbara Evi, hanno annunciato un dossier per chiedere di respingere la richiesta di ingresso del M5S nei Verdi europei.

Veto sul M5S del leader ambientalista Angelo Bonelli che in Italia sta con chi vuole l’inceneritore

Nel documento vengono riportate “ragioni di democrazia interna” a partire dal fatto che M5S “ha governato insieme alla destra estrema di questo Paese violando i diritti dei migranti”. Un’affermazione senza dubbio vera ma che fa riferimento a un’era geologica fa quando il Movimento erano ben diverso da quello attuale, classe dirigente inclusa.

Tanto per capirci all’epoca dei fatti lo stesso premier Giuseppe Conte non era neanche iscritto a M5S e di certo non ha promosso i decreti sicurezza di Matteo Salvini come sta emergendo dal processo sulla Open arms, semmai li ha dovuti sopportare. Ma per Bonelli e Evi tutto ciò non conta e insistono: “Sempre nel governo Conte è stato approvato il piano clima ed energia che è stato bocciato dall’Europa, poi sull’Ilva si sono solo confermate le politiche dei governi precedenti”.

“Per non parlare della questione dei rapporti tra Conte e Bolsonaro. Ovviamente non poteva mancare il tema delle elezioni in Francia, dove, nel periodo di ballottaggio tra Macron e Le Pen, Conte disse che non dava indicazioni di voto perché essendo un leader di partito doveva rimanere neutrale” aggiungono i due co-protavoce.

Gli stessi poi concludono: “Per questi e tanti altri motivi noi esprimiamo un parere fortemente contrario e sollecitiamo tutti gli eurodeputati del Gruppo ad un esame approfondito del Movimento, delle norme interne che ne regolano il funzionamento, delle loro rispondenza ai principi democratici e sociali che sono costitutivi del Partito Verde Europeo e, in particolare, di quanto fatto dal loro Governo”.

“Io non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa di un interesse di partito”. Inizia così la risposta di Conte alla presentazione del dossier contro il Movimento. “Sono tantissimi anni che Bonelli fa politica, il consenso che raccoglie è modesto. Io penso che lo spazio politico per la tutela dell’Ambiente e la difesa della biodiversità sia immenso. Pensare di poter rivendicare un monopolio mi sembra fuori luogo. Quindi tutta questa agitazione, con accuse anche false, non la capisco” conclude il leader pentastellato.

“Allo smemorato Angelo Bonelli ricordiamo che Eleonora Evi, co-portavoce del partito di cui fa parte e al suo fianco durante la conferenza stampa nella sala stampa estera a Roma, è stata per ben 5 anni alleata di Nigel Farage nel gruppo Efdd al Parlamento Europeo e su di lui non ha mai espresso nessuna critica” è, invece, il commento dell’eurodeputato M5S, Mario Furore. L’ex Cinque Stelle Evi “è stata anche responsabile Europa di Rousseau, è stata candidata ed eletta nelle file del Movimento 5 Stelle per ben due volte” e “nel 2016 si era espressa contro l’euro”.

Poi Furore facendo capire quanto sia sbagliato sbararre la strada al M5S conclude spiegando che la causa ambientalista “ha bisogno del contributo di tutti e noi siamo pronti a dare il nostro contributo per la salvaguardia del pianeta, la lotta ai cambiamenti climatici e una transizione autenticamente ecologica. Sono questi i temi su cui vogliamo lavorare. Chi ci sta?”.