La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso nonostante l’andamento positivo di Wall Street, trascinata da alcuni dati macro oltre le attese. A marzo la produzione industriale Usa è cresciuta dello 0,4%, mentre i nuovi cantieri si sono attestati a 1,03 milioni di unità abitative. Le vendite sono state innescate ieri mattina in scia al Pil cinese del primo trimestre che ha mancato le previsioni. Oggi il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita globale per l’anno in corso, portandole a 3,3% dal precedente 3,5%. Il Fmi ha rimarcato come l’economie periferiche dell’Eurozona continuano a affrontare una pericolosa combinazione di bassa crescita, alti tassi di interesse, deficit e debito alto. Per l’Italia il Fmi prevede nel 2013 una contrazione del Pil pari al 1,5% rispetto al -1% pronosticato ad inizio 2013. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,61% a 15.533 punti.
Male il comparto del lusso con Tod’s che ha ceduto il 2,78% a 105 euro in scia al pessimismo degli analisti sui conti trimestrali che il gruppo pubblicherà il prossimo 14 maggio. Per Societe Generale, che ha confermato il giudizio sell e target price a 100 euro, l’azienda della famiglia Della Valle continuerà a subire l’impatto della ristrutturazione della rete wholesale in Italia fino al secondo trimestre incluso. E proprio l’Italia, a detta degli analisti, potrebbe continuare a rappresentare un peso per la performance della società e la stima di crescita del 44% dei ricavi in Asia e nel resto del mondo potrebbe non essere sufficiente a compensare il calo in Europa. Nel settore le vendite hanno colpito anche Salvatore Ferragamo (-3,39% a 20,83 euro) e Luxottica (-1,78% a 37,97 euro). Contrastato il comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto l’1,33% a 0,517 euro, Banco Popolare l’1,45% a 0,953 euro, Intesa SanPaolo lo 0,80% a 1,241 euro. In controtendenza Ubi Banca (+0,72% a 2,81 euro) e Mediobanca (+0,86% a 4,458 euro), ma soprattutto il Monte dei Paschi che ha mostrato un rialzo dell’1,31% a 0,193 euro. Questa mattina la Procura di Siena ha reso noto che ammonta a 1,8 miliardi di euro il sequestro preventivo eseguito dalla Guardia di Finanza su disposizione della stessa Procura di nei confronti di Banca Nomura International nell’ambito dell’inchiesta sulla banca senese. Nel tardo pomeriggio Nomura ha fatto sapere che nessun asset è stato sequestrato. Atlantia ha mostrato un progresso dell’1,62% a 12,55 euro dopo aver fatto sapere che dalla fusione con Gemina nascerà un gruppo da oltre 2,9 miliardi di euro di margine operativo lordo. Positiva Enel Green Power (+0,45% a 1,55 euro) che ha presentato il piano 2013-2017 dove si aspetta un Ebitda a circa 1,8 miliardi di euro nel 2013, circa 2,4 miliardi nel 2015 e tra 2,5 e 2,7 miliardi nel 2017. Entro il 2017 la controllata di Enel effettuerà investimenti per 6,1 miliardi di euro entro il 2017, di cui 5,5 miliardi dedicati alla crescita e una capacità installata totale pari a circa 12,4 GW. L’attuale scenario di evoluzione delle rinnovabili, ha spiegato la società, vede i mercati emergenti saldamente al centro dello sviluppo. (LPresse)
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