Botte da orbi in Puglia sul vice di Fitto. Altra lite Carroccio-FdI. Salvini vuole imporre Altieri. Ma la Meloni lo gela: diktat irricevibili

Ennesima due giorni di botta e risposta e frecciatine al veleno fra i due leader del centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni che quasi quotidianamente ormai, rispetto ad una ritrovata unità di facciata e frasi di circostanza, sembrano più che altro impegnati in un duello senza esclusione di colpi. Stavolta lo scontro a distanza è andato in scena in terra di Puglia. Ad aprire le danze è stata giovedì la presidente di Fratelli d’Italia che, nel suo intervento a Bari durante la conferenza stampa di presentazione ufficiale del candidato governatore Raffaele Fitto, aveva sottolineato che non si poteva parlare di ticket Fitto-Altieri.

“Di ticket non si è mai parlato, sul fatto che la Lega possa esprimere il vicepresidente è abbastanza nelle cose, ragionevolmente anche sulla base del consenso, quindi da parte nostra siamo favorevoli e disponibili. Noi non abbiamo mai parlato di ticket, abbiamo parlato di ipotesi del vicepresidente”. Apriti cielo. Lesa maestà. Il Capitano, che ha ripreso il suo tour de force in giro per piazze e paesi, sbarcando in Puglia fra Barletta e Andria, tra un selfie e un piatto di orecchiette non solo ha confermato perentorio il ticket Fitto-Altieri, con l’ex deputato di FI, ora salviniano di ferro che in caso di elezione dell’europarlamentare campione di preferenze (con i sondaggi che lo piazzano saldamente staccato dal principale competitor Emiliano) dovrà assolutamente ricoprire il ruolo di vicepresidente, ma ha anche tenuto a precisare che se il centrodestra è riuscito a presentare candidature unitarie nelle regioni al voto a settembre è grazie “all’umiltà e alla generosità della Lega”, in particolare in Puglia “dove dopo 15 anni di divisioni” ora la coalizione è unita.

Poi, è chiaro va bene il buon cuore, va bene lo spirito di abnegazione, ma Matteo non poteva non sottolineare che in ogni caso “la Lega è e rimarrà il primo partito in Italia e in Puglia”. Con buona pace della Meloni. A cui riserva un’altra stoccatina: “Non temo alcuna competizione interna nel centrodestra. La competizione fa solo bene. Non ho avversari in squadra, in squadra ho solo amici. I miei avversari sono i Vendola, Emiliano, D’Alema, quelli che hanno chiacchierato tanto e combinato poco Spero valga anche per gli altri”. Ma non e finita qui. “Dimenticando” che Fitto è già stato governatore della regione dal 2000 al 2005, prima dei due mandati di Niki Vendola, che quindi di amministrazione locale se ne intende e che fa politica in Puglia da decenni con un ampio riscontro, Salvini a Bari tira fuori uno dei suoi slogan preferiti: “il buon governo Lega”, inteso come modus operandi efficiente e con forti legami col territorio.

“In Puglia porteremo non modelli ma l’esempio della buona amministrazione della Lega dal Veneto al Friuli, dall’Umbria alla Lombardia passando per l’Abruzzo e la Basilicata. Porteremo tanti amministratori locali come Luca Zaia all’inizio di luglio per spiegare come si può fare: volere è potere”. La campagna elettorale è lunga, siamo solo all’inizio. Che non è male.