Brutta lezione a Foggia. Professore preso a pugni dal padre di uno studente che era stato rimproverato

C’era una volta quella scuola educativa dove nessuno si scandalizzava per una tirata d’orecchie o se qualcuno finiva dietro la lavagna. I più esagitati prendevano anche una bacchettata sulle mani. Eppure nessun genitore pensava di andarsi a lagnare con l’insegnante. Piuttosto aggiungeva il carico con punizioni esemplari. Ora, invece, guai a rimproverare soltanto a voce un allievo. Troppo grande il rischio di ritrovarsi il giorno dopo i genitori a scuola a protestare. O, addirittura, a minacciare l’insegnante. A Foggia, poi, un genitore è andato decisamente oltre colpendo alla testa e all’addome il vicepreside che, il giorno prima, aveva rimproverato il figlio.

Una brutta lezione quella consegnata alla storia dalla scuola secondaria di I grado “Murialdo” di Foggia, dove il professor  Pasquale Diana ha rimediato trenta giorni di prognosi. L’aggressore si è presentato a scuola nell’orario d’ingresso e, senza proferire alcuna parola, si sarebbe scagliato contro il vicepreside. Una nota dell’istituto ha spiegato che non c’era stata alcuna richiesta di ricevimento e nessun dialogo col prof, come confermato da alcune testimonianze depositate in Questura. Quando i collaboratori scolastici hanno provato a intervenire il prof Diana era stato già colpito e ferito visto che la sua prognosi è stata quantificata in trenta giorni.

Il vicepreside aveva rimproverato il ragazzo, il giorno prima, perché l’alunno spingeva le compagne di classe rischiando di farle cadere per le scale. Per evitare conseguenze spiacevoli il professore ha preso per il braccio l’allievo allontanandolo dalla fila. Quanto è bastato al genitore per presentarsi a scuola e, senza chiedere alcuna spiegazione, scagliarsi contro il professore.