Di lavoro dovrebbe dirigere l’ufficio stampa della tv pubblica (cioè di tutti) in maniera super partes. Invece per Incoronata Boccia, una carriera fulminante in Rai che l’ha portata dall’assunzione alla Tgr Sardegna alla vice-direzione del Tg1 prima e quindi alla direzione dell’ufficio stampa Rai, poi, passando per la creazione del sindacato dei giornalisti di destra meloniani Unirai, il concetto di “super partes” sembra davvero labile.
Le incredibili parole di Boccia al convegno delle Comunità ebraiche
Tanto che domenica, partecipando (a che titolo?) al convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzato a Roma dall’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e dal Cnel è riuscita a dire: “Si è parlato spesso del cinismo e della spietatezza dell’esercito israeliano. Eppure non esiste una sola prova che siano state sventagliate mitragliate contro i civili inermi. Questo veniva raccontato, è stato detto senza alcuna verifica delle fonti. Vergogna, vergogna, vergogna”.
L’Oscar ad Hamas
Quindi, non paga, dichiarando il suicidio del giornalismo, ha concluso il suo intervento proponendo “che oggi da questa tavola rotonda possa emergere una candidatura ad Hamas. La vogliamo candidare all’Oscar per la migliore regia?”. Solo pochi attimi prima del famigerato intervento, la stessa Boccia era stata inquadrata mentre annuiva vigorosamente alle parole della ministra Eugenia Roccella sulle visite scolastiche ad Auschwitz allo scopo di trasmettere l’idea che l’antisemitismo fosse solo una questione legata al fascismo.
Floridia. “La Rai prenda le distanze”
Parole e atteggiamenti che hanno sollevato un mare di polemiche. “È grave che una dirigente del Servizio Pubblico possa esprimersi come ha fatto Boccia, negando fatti documentati e contraddicendo ogni principio di verità e responsabilità. Se la Rai non prenderà le distanze in modo chiaro e immediato, quelle parole finiranno per rappresentare la posizione ufficiale dell’azienda. Mi aspetto una presa di posizione ferma e decisa da parte dei vertici”. Così la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia.
M5s chiede le immediate dimissioni di Boccia
“Le parole di Boccia rappresentano un punto di non ritorno per il servizio pubblico”, hanno attaccato gli esponenti M5s in commissione Vigilanza Rai, “Negare l’evidenza dei massacri e liquidare come ‘strumentale’ la parola genocidio non è informazione: è propaganda. Chi ricopre incarichi nella Rai non può permettersi di esprimersi in questo modo: deve dimettersi subito. E l’Ordine dei giornalisti, di fronte a simili affermazioni, resta in silenzio?”.
I pentastellati hanno annunciato un’interrogazione in commissione di Vigilanza “per chiedere quali provvedimenti l’azienda intenda adottare. Vedremo se l’Ad Giampaolo Rossi sarà in grado di esprimersi su questa vicenda gravissima stigmatizzando le parole di Boccia e annunciando gli opportuni provvedimenti – proseguono i Cinque Stelle – O dobbiamo pensare che quelle parole rappresentano la posizione ufficiale dell’azienda? In ogni caso le dimissioni di Incoronata Boccia sono una questione di decenza”.
Anche Pd e Avs all’attacco della giornalista
All’attacco anche il Pd: che parla di “dichiarazioni inaccettabili e pericolose” e chiede “un chiarimento immediato e una presa di distanza netta” da parte della Rai. Per Avs: “Boccia è senza ritegno. Negare le responsabilità dell’esercito israeliano nel genocidio dei palestinesi non solo è grave, ma è una bugia bella e buona”.
Durissimo anche l’Usigrai, che chiede se “ciò che ha espresso la direttrice dell’ufficio stampa Rai è la posizione dell’azienda”. “Secondo Rossi i colleghi del giornalismo ‘mainstream’ – e quindi anche quelli Rai – dovrebbero vergognarsi per come hanno raccontato la guerra tra Israele e Hamas?”, domanda l’esecutivo Usigrai. Il sindacato, inoltre, sottolinea l’autogol forse involontario di Boccia: “Di fatto la capo ufficio stampa della Rai attacca i giornalisti Rai e non si rende neanche conto che ha attaccato anche i direttori nominati dall’attuale vertice, compreso quello del suo precedente tg – sottolinea infatti Usigrai – La direttrice parla di inchieste che non sono state fatte: sta dicendo che anche i direttori Rai attuali sono vittime dell’ufficio di propaganda di Hamas?”.
Inoltre, allo sterminio di Gaza hanno dedicato puntate speciali Report e Piazza Pulita oltre alle dirette di RaiNews24, trasmissioni Rai che hanno documentato le stragi di civili palestinesi. Quindi o Boccia non è d’accordo con la programmazione Rai, e allora dovrebbe dimettersi dall’ufficio stampa. Oppure è andata pubblicamente contro la sua azienda, e quindi dovrebbe dimettersi.
Le parole di Boccia contro l’aborto in diretta nazionale
Boccia non è nuova alle polemiche, nell’aprile del 2024, ospite della trasmissione di Serena Bortone Che sarà, disse: “lungi dal giudicare le storie e le persone”, ma sull’aborto “stiamo scambiando un delitto per un diritto”, si ha paura “di dire che è un omicidio, ma è quanto sostenuto anche da madre Teresa di Calcutta”. Anche allora finì nella bufera, ma le polemiche furono premiate dai vertici di TeleMeloni con la promozione a capo ufficio stampa dell’azienda. Avanti così e la direzione di un Tg sarà ad un passo…