Buzzi è ancora “socialmente pericoloso” e potrebbe corrompere ancora. La Procura generale chiede che il ras delle cooperative romane torni in carcere

La Procura Generale di Roma ha presentato ricorso contro la scarcerazione di Salvatore Buzzi, figura chiave, insieme a Massimo Carminati, dell’inchiesta Mondo di mezzo. Nell’udienza svolta oggi, davanti al tribunale del Riesame, Buzzi ha però chiesto la ricusazione del presidente del tribunale della Libertà, Bruno Azzolini, in quanto, sostengono nel ricorso i legali del ras delle coop romane, in passato per due volte si era espresso nei suoi confronti confermando l’impostazione dei pm. Il Riesame, in sede di Appello, ha quindi rinviato l’udienza al prossimo 24 febbraio in attesa che la Corte di Appello decida sull’istanza avanzata dai difensori. Per la Procura generale, Buzzi, che attualmente si trova agli domiciliari – dopo la condanna in Appello a 18 anni e 4 mesi ed in attesa di un nuovo processo per la rideterminazione della pena dopo che la Cassazione ha fatto cadere il reato di mafia -, deve tornare in carcere perché sussistono le esigenze cautelari in quanto ancora “socialmente pericoloso” e potrebbe “reiterare la corruzione con la nuova classe dirigente”.