Non sono trascorsi nemmeno sei giorni e le urne, chiuse lunedì 29 settembre alle 15 per le regionali nelle Marche, si riapriranno domani questa volta in Calabria, anche qui per rinnovare gli organi della regione. Domenica e lunedì prossimo, 5 e 6 ottobre, saranno chiamati a pronunciarsi i cittadini calabresi che dovranno scegliere tra il presidente uscente Roberto Occhiuto, dimessosi e ricandidatosi dopo una inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto, il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico, eurodeputato di M5S e “padre” del reddito di cittadinanza, e Francesco Toscano (Democrazia sovrana e Popolare).
A chiudere la campagna elettorale di Tridico ieri c’era Giuseppe Conte, leader dei pentastellati. Con Occhiuto c’erano invece il leader leghista Matteo Salvini con Roberto Vannacci e Claudio Durigon.
La sfida in Calabria tra due idee opposte di politica
La sfida si gioca principalmente tra Occhiuto e Tridico, che sono lontani anni luce. Padre del reddito di cittadinanza, economista, ex presidente dell’Inps, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo e, adesso, candidato alla presidenza della Regione Calabria, Tridico nella sua campagna elettorale ha battuto principalmente su tre tasti per fare breccia negli elettori: la sanità, definita un “disastro” (anche dopo aver visitato diversi ospedali); lo stato dei borghi interni “abbandonati a loro stessi, senza infrastrutture e lontani da ogni presidio sanitario”, e la fuga dei giovani per combattere la quale ha ipotizzato un piano per il lavoro per convincerli a tornare.
L’inchiesta per corruzione per Occhiuto
Politico di lungo corso, cosentino, Occhiuto tenta il bis dopo essere stato eletto presidente della Regione Calabria nell’ottobre 2021, con il 54,6% delle preferenze. Queste regionali si svolgono con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, proprio per la sua decisione, a luglio, di dimettersi – ricandidandosi contestualmente – per sottrarsi al logoramento, dopo avere saputo di essere indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro.
Un’inchiesta che riguarda la gestione di alcune società agricole nelle quali Occhiuto era socio e movimenti di denaro con altri soci ed in particolare con uno, coindagato, che poi avrebbe avuto incarichi pubblici. Occhiuto in campagna elettorale ha rivendicato l’attività svolta in questi 4 anni sintetizzata nello slogan “in 4 anni di più che in 40”.
Regionali in Calabria: dalla Sanità al Lavoro, Tridico e Occhiuto distanti anni luce
Giovedì si sono confrontati su Sky. Il primo “duello” è stato sul lavoro. Tridico ha citato i dati calabresi – “tasso di occupazione più basso in Europa, il 48%” – e ha annunciato un “piano di reclutamento pubblico, 3000 operatori per la cultura e 7.000 per l’ambiente” e Occhiuto ha ribattuto che non è “con l’assunzione di 7.000 forestali che si risolve il problema” ricordando i bandi messi in campo dal suo governo per le imprese con sgravi sulle assunzioni. Ancora più forti i toni sulla sanità, argomento altamente divisivo.
“E’ un disastro, ospedali chiusi anche con il sostegno di Occhiuto, altri fantasma e intere aree senza assistenza”, ha attaccato Tridico che propone una guardia medica in ogni comune. “Non conosce la storia e nemmeno il presente”, ha replicato Occhiuto che ha citato i cantieri “che io ho riaperto” ed avviato “dopo che per 20 anni erano rimasti sulla carta”.
Ponte sullo Stretto. Occhiuto lo definisce un attrattore di altri investimenti – “3,8 miliardi di investimenti per la statale 106 quando in 30 anni ne era stato investito uno” – e Tridico che ha bollato l’opera come “non assolutamente prioritaria”.
Toni accesi anche su Gaza
Accuse incrociate anche sull’autonomia differenziata con Tridico che ha ricordato ad Occhiuto di avere votato in Conferenza delle Regioni insieme ai leghisti “che vogliono spaccare il Sud” e l’avversario che ha ribattuto di essere stato l’esponente del centrodestra “che più ha frenato fino a quando non si fossero definiti i Lep”. Toni accesi anche su Gaza. “Riconosceremo lo Stato di Palestina, è un dovere politico e morale contro l’inaccettabile genocidio”, ha detto Tridico con Occhiuto che ha riconosciuto la catastrofe umanitaria “senza alcuna giustificazione” ma il riconoscimento, ha detto, “non ha senso a livello regionale” rilevando che la posizione del governo è quella giusta.