Cambiano colore otto Regioni. Risale all’11,3 per cento il rapporto tra positivi e tamponi. Speranza firma l’ordinanza: da domani solo l’Abruzzo resta rosso

Negli ultimi 14 giorni l’incidenza del covid-19 è stata di 590.645 per 100 mila abitanti rispetto ai 706.27 di quelli precedenti. Si registra quindi, secondo il report dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) un leggero miglioramento nonostante i dati relativi alle ultime 24 ore. Sono stati 24.099 i nuovi casi di coronavirus accertati a fronte di 206.059 tamponi effettuati. I morti registrati nell’ultimo giorno 814, leggermente in calo rispetto ai 993 decessi accertati il giorno precedente: il record da inizio pandemia. Dopo che negli ultimi due giorni l’incidenza delle nuove persone risultate positive rispetto al numero di test effettuati era rimasta stabile al 10 per cento, torna leggermente a salire all’11,7 per cento.

Ma veniamo ai numeri relativi agli ospedali. Il saldo tra ingressi e uscite in terapia intensiva è negativo di 30 unità e continua anche il calo dei ricoverati nei reparti ordinari: sono 31.200, 572 in meno rispetto al giorno precedente. La regione che fa il record giornaliero di ingressi in terapia intensiva è la Puglia con 42 pazienti, seguita da Lombardia (36) e Veneto (22). Il maggior numero di nuovi casi, invece, lo registra ancora una volta la regione di Attilio Fontana, con 4.533 contagi accertati, 147 morti e 822 pazienti Covid in terapia intensiva. In Veneto invece sono 3.708 i nuovi positivi e aumenta il saldo tra ingressi e uscite in intensiva. Accertati più di due mila nuovi casi anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. L’andamento peggiore nella curva dei contagi si registra in Puglia e in Friuli Venezia Giulia. Rispettivamente 1.419 e 1040 nuovi casi accertati.

INDICE DI CONTAGIO. L’indice del contagio è sotto l’1 ma l’incidenza è “ancora elevata” per “una gestione sostenibile”. L’Iss fotografa la situazione del contagio evidenziando un “miglioramento” ma si raccomanda la “massima attenzione” nell’adozione e nel rispetto delle misure anti-contagio. Tuttavia, è possibile che sulla base dei dati il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, valuti positivamente una de-escalation in 8 regioni e una Provincia autonoma nei prossimi giorni. Le zone che cambieranno colore sono: Campania, Provincia di Bolzano, Val d’Aosta e Toscana che diventano arancioni da domenica. Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria dovrebbero diventare gialle. L’unica zona rossa resterebbe l’Abruzzo.

FATTORE RT. Per quanto riguarda il valore Rt è inferiore a 1 in 16 regioni e Province autonome. In 5 Regioni invece l’indice di trasmissibilità Rt si colloca sopra il valore 1 si tratta di: Calabria (1.06), Lazio (1.04), Molise (1.38), Veneto (1.13) e Toscana (1.01). In virtù dei 21 parametri, ad avviso dell’Istituto superiore di sanità, tre Regioni sono classificate a rischio alto da 3 o più settimane consecutive: Calabria (a titolo precauzionale poiché non valutabile), Puglia e Sardegna. Questi dati “sono incoraggianti e confermano l’impatto delle misure che si accompagnano con una diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva; tuttavia, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata. Si osserva – si legge ancora nel report – una riduzione generale del rischio complessivo, con la maggior parte delle Regioni e Province autonome a rischio moderato e, per la prima volta dopo sette settimane, due a rischio basso”.

MASSIMA PRUDENZA. Ma viene anche ribadito che è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Secondo l’Iss “si continua ad osservare una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (62.617 contro 77.541 della settimana precedente)”. Un dato che “insieme all’aumento nella percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (24,7 per cento contro 17,1 per cento)” suggerisce “un miglioramento dell’attività di tracciamento”. Resta ancora invece una “diffusa difficoltà” nel “mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza”, osserva il report. Come conseguenza “questo può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza”.