Cambiare le regole è fisiologico. Ma sui valori non si cede. Parla la deputata M5S, Lorefice: “Più spazio ai cittadini. Siamo vivi e vegeti, dobbiamo radicarci nei territori”

Intervista alla deputata M5S, Marialucia Lorefice

“La leadership di Luigi Di Maio non è in discussione”. Parola della deputata M5S, Marialucia Lorefice. Nonostante i risultati in Abruzzo e Sardegna.

Per Di Maio il Movimento è vivo e vegeto. è d’accordo o qualcosa non torna?
“Torna tutto, se si contestualizza l’analisi del voto. In Abruzzo abbiamo confermato i voti della scorsa tornata elettorale, mentre in Sardegna rispetto all’ultima volta abbiamo fatto un passo avanti: avremo per la prima volta dei portavoce del Movimento in Consiglio regionale. Quando si commentano le urne bisogna sempre tenere conto del ‘prima’, del ‘dopo’ e del ‘dove’. Detto questo, come affermato da Di Maio, le elezioni regionali non influenzano un Movimento che al Governo sta facendo bene e che è decisamente vivo e vegeto”.

Perché allora è necessario cambiare le regole?
“È un processo partito già prima degli ultimi appuntamenti elettorali. È fisiologico che le forze politiche adeguino la propria struttura al proprio percorso, senza però mai perdere di vista valori fondanti e battaglie storiche. Questo è fatto anche per dare maggiori risposte ai cittadini”.

Via la regola dei due mandati per i consiglieri comunali: l’obiettivo è formare una classe dirigente sui territori dove, oggettivamente non reggete il passo con i partiti tradizionali?
“I vecchi partiti hanno una struttura, per l’appunto, tradizionale. Il Movimento invece è una forza politica nuova e diversa, che sta trovando soluzioni altrettanto specifiche per radicarsi sempre di più nei territori. Continueremo a mantenere un approccio innovativo che si distingua dal solito modo di fare politica”.

Sdoganate anche le intese con le liste civiche a livello locale: una strada obbligata visto l’esercito di candidati contro i 5S in Abruzzo e Sardegna?
“Partiamo da una considerazione che per noi non è affatto nuova: il ‘tutti contro uno’ ci penalizza a livello locale. È per questo che abbiamo fatto partire una fase di sperimentazione che ci consentirà di adattare l’eventuale intesa con le liste civiche alla nostra identità politica”.

Gli iscritti saranno chiamati a pronunciarsi su Rousseau sulle nuove regole?
“Ogni scelta che riguarda il Movimento è sempre stata condivisa con gli iscritti alla piattaforma Rousseau. Si chiama democrazia partecipata e siamo l’unica forza politica ad attuarla. Certamente anche le nuove regole che ci daremo saranno condivise con loro. L’obiettivo è ampliare ancora di più la platea degli iscritti. Lavoriamo anche in questa direzione”.

C’è chi ha messo in discussione la leadership di Di Maio. Voterà la base anche su questo?
“Ma stiamo scherzando? La leadership di Luigi Di Maio non può essere messa in discussione, ma non per partito preso. Ma perché Di Maio sta dimostrando di essere un grande della politica. Come ministro sta stabilizzando il mondo del lavoro, e gli ultimi dati ce lo confermano: a novembre e dicembre le trasformazioni di rapporti a termine e apprendistati in contratti stabili sono state 124.300 contro le 61.700 di novembre e dicembre 2017. Un aumento del 101 per cento. Come capo politico ha portato il Movimento 5 Stelle al governo e adesso ci conduce a una maturazione necessaria, ma che solo lui saprebbe intraprendere”.

Dall’ultimo Fact Checking della Notizia emerge che delle dieci misure chiave finora adottate dalla maggioranza e dal Governo, 8 su 10 sono targate M5S. Come si spiega, ciononostante, il calo di consenti del Movimento e la crescita della Lega?
“Guardi, funziona un po’ come in una famiglia. A volte i figli quando sono piccoli non si accorgono di quanto bene stanno facendo per loro i genitori. È una cosa che scopriranno più tardi, quando avranno tutti gli strumenti per affrontare la vita. Tra poco, quando tutte le misure che abbiamo messo in campo cominceranno a cambiare in meglio la vita delle persone vedrà che i cittadini ce ne daranno merito”.