Campania e Toscana zone rosse da domenica. Emilia Romagna, Friuli e Marche arancioni. Speranza: “Dobbiamo portare l’Rt sotto a 1 nel più breve tempo possibile”

Campania e Toscana, da domenica,  diventeranno zone rosse. E’ quanto ha decisione il governo dopo la riunione della Cabina di regia del ministero della Salute-Iss e l’analisi degli ultimi dati sull’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Le due regioni si aggiungeranno, quindi, a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta già inserite nella fascia ad alto rischio. Salgono, invece, al livello arancione Emilia Romagna, Friuli e Marche, come era stato già annunciato ieri. La relazione elaborata dalla Cabina di regia, già condivisa con le rispettive regioni, è stata esaminata dal Comitato tecnico-scientifico e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che l’ha tradotta in un’ordinanza.

“C’è una circolazione del virus molto significativa nel nostro Paese – ha detto Speranza -, ma oggi arriva anche una prima notizia molto confortante e cioè che l’Rt, l’indice del contagio, scende da 1,7 a 1,4, ma questo non basta. Abbiamo necessità di portarlo nel più breve tempo possibile sotto l’1. Questo vorrebbe dire salvare più vite umane, ridurre i contagiate e alleviare il peso sugli ospedali”. Le nuove zone rosse e arancioni, ha spiegato il ministro, sono “il tentativo di provare a costruire misure e interventi che siano adeguati rispetto alla situazione di ogni territorio, non sono pagelle sulle regioni, ma abbiamo bisogno di misure significative”.

“Siamo consapevoli – ha detto ancora l’esponente dell’Esecutivo – che queste misure creano sacrifici, ma sono indispensabili ad evitare contagiati e vittime e a diminuire la curva del contagio. I prossimi saranno mesi non facili ma la luce in fondo al tunnel si vede: presto la scienza ci offrirà vaccini efficaci e sicuri, cure nuove e nel giro di qualche mese potremo programmare un’uscita da questa stagione così difficile. Però sono mesi di resistenza in cui c’è bisogno di attenzione e in cui ognuno deve fare la propria parte”.