Campi Flegrei, a Napoli va in scena la solita “sfilata” di Musumeci

Ieri ad accogliere a Napoli il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, è stato il boato di una nuova scossa di terremoto.

Campi Flegrei, a Napoli va in scena la solita “sfilata” di Musumeci

Ad accogliere il ministro Nello Musumeci ieri mattina è stata una nuova scossa nei Campi Flegrei. Poco prima delle 9.30 un boato ha fatto vibrare la popolazione con un sisma di 1.3 a 2.5 chilometri di profondità. Il ministro si è recato in prefettura per un nuovo vertice, dal sapore di una gita in stile Caivano, in cui sono stati coinvolti il prefetto di Napoli Michele di Bari, Regione Campania, Comune di Napoli, Città Metropolitana, i Comuni di Bacoli e Pozzuoli e il Capo dipartimento nazionale della Protezione Civile.

Ieri ad accogliere a Napoli il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, è stato il boato di una nuova scossa di terremoto

La riunione è stata convocata per verificare lo “stato di attuazione del decreto sui Campi Flegrei” convertito nella legge 183 del 7 dicembre scorso. “Stiamo lavorando con la collaborazione della comunità locale – ha detto Musumeci – quindi dei Comuni, della Regione, della Prefettura e con il coordinatore della Protezione Civile per affrontare tutti i temi legati alle misure preventive: buona comunicazione, piano speditivo di evacuazione, accertamento della vulnerabilità degli edifici, potenziamento degli uffici tecnici”.

“Chiusa la prima fase, passiamo alla seconda” ha spiegato il ministro “Io sono convintissimo che dobbiamo partire da una buona comunicazione alle famiglie, ai genitori, ai bambini e ai ragazzi delle scuole affidata ai mezzi di informazione, ma anche ad una apposita app, ai siti istituzionali, ai volontari che vanno in giro. Credo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole. E un cittadino consapevole è un cittadino in parte tutelato”.

il decreto Campi Flegrei resta lettera morta

Per quanto riguarda il piano di vulnerabilità, il ministro ha detto che “partirà nei prossimi giorni ed è un lavoro particolarmente delicato. Naturalmente sarà una ricognizione speditiva e, in parte, a campione a seconda della omogeneità del costruito. Non ci facciamo troppe illusioni, ma sono convinto che servirà ad avere un quadro più dettagliato e completo della situazione oggetto della nostra analisi”.

Il sindaco di Bacoli avvia due interventi per la sicurezza vietando anche il transito di diecimila mezzi con carico speciale

In sostanza non ci sono state novità concrete durante l’incontro di ieri e alcuni interventi sono dovuti all’attivismo di alcuni comuni dell’area flegrea. Lo si capisce dalle parole del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione che è il primo ad aver effettuato le assunzioni di personale tecnico, amministrativo e polizia municipale: 7 sulle 34 complessive. Il sindaco ha annunciato altri due interventi realizzati, però, dalla sua amministrazione comunale: “partiranno i lavori per la via di fuga con l’arretramento della stazione di Torregaveta e poi ho adottato un’ordinanza che vieta il transito di diecimila trasporti eccezionali di barche di grande dimensioni sul territorio”. Ora l’attesa concreta è relativa ai fondi per la stabilità degli edifici: rappresentano 47 dei 54 milioni con cui è stata finanziata la legge per i Campi Flegrei. Dovrebbereo arrivare entro fine marzo.

Il deputato M5S Antonio Caso alla Camera chiede conto: “Che fine ha fatto il decreto?”

Dal versante Movimento 5 Stelle al ministro Musumeci sono arrivate ieri gli attacchi e le domande in aula alla Camera da parte del deputato Antonio Caso: “il piano straordinario doveva essere approvato entro 90 giorni (e quindi entro il 12 gennaio 2024) con apposito decreto del Ministro per la Protezione Civile, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Ma ancora niente. Un ritardo inaccettabile per una comunità già provata dalle scosse degli ultimi mesi. Tra le azioni urgenti da mettere in campo vi sono l’analisi di vulnerabilità degli edifici pubblici e privati e la campagna di comunicazione ai cittadini. E la domanda è, che fine ha fatto il Decreto?”.