Cancro all’ovaio, si cambia. La terapia ormonale funziona: cura meno invasiva e senza effetti collaterali

Cancro all'ovaio, si cambia. La terapia ormonale funziona: cura meno invasiva e senza effetti collaterali

La terapia ormonale può essere efficace anche sul cancro dell’ovaio, proprio come per l’endometrio, la prostata e la mammella. Secondo una ricerca condotta dall’equipe del professor Andrea De Censi, direttore di Oncologia dell’Ospedale Galliera di Genova, questo tipo di trattamento, in alcuni casi, ha evidenziato una capacità di ridurre la mortalità del 31%. Un dato, secondo gli scienziati, di grande importanza perché, nonostante i recenti progressi, le nuove terapie per il tumore ovarico non hanno dimostrato la capacità di ridurre significativamente la percentuale dei decessi. Per condurre lo studio, l’equipe ha preso in esame una recente ricerca canadese condotta con 3mila pazienti. L’analisi ha dimostrato che la presenza dei recettori per gli estrogeni (ormoni femminili) e i progestinici è associato alla prognosi del cancro alle ovaie. Partendo da queste considerazioni il team di ricercatori, in collaborazione con gli esperti dello Istituto europeo di oncologia hanno cercato di fare luce avvalendosi anche dell’analisi della letteratura.

Strategie – Dallo studio di queste ricerche è emerso che le principali terapie studiate utilizzano un farmaco di sintesi, caratterizzato dalla capacità di competere con gli ormoni estrogeni a livello degli specifici recettori cellulari, e per questo oggi impiegato spesso nel trattamento chemioterapico del tumore alla mammella in fase avanzata. é emersa una risposta clinica nel 41% delle donne in trattamento con terapie ormonali, sale al 46% nelle pazienti con accertata positività per i recettori estrogenici e progestinici e al 55% in quelle sensibili alla chemioterapia a base di platino. Inoltrela terapia ormonale nei tumori alle ovaie con accertata positività per i recettori ormonali è un’opzione promettente che andrebbe considerata in studi clinici randomizzati. Sono 53 gli studi scientifici presi in esame, oltre a quello condotto in Canada. Le ricerche si sono incentrati soprattutto sul tumore ovarico che colpisce le cellule epiteliali, quelle cioè che rivestono la superficie esterna delle ovaie, sia per l’ampio numero delle ricerche condotte nel passato, sia per la maggiore incidenza: i tumori epiteliali rappresentato infatti il 90% delle neoplasie ovariche maligne. Possono comparire in età giovanile, per predisposizione genetica, spesso associato al cancro alla mammella, ma possono presentarsi anche in donne dopo la menopausa. La terapia ormonale, dunque, potrebbe essere la strategia futura.