Candidati in fuga dal Centrodestra. Slitta ancora il vertice dei leader. Si complica la sfida in vista delle amministrative. Bongiorno si sfila. Sulla Capitale e su Milano è il caos

Ma che Guido Bertolaso non accetti di fare il candidato sindaco del centrodestra a Roma per la Meloni è una sorta di fake news.

Candidati in fuga dal Centrodestra. Slitta ancora il vertice dei leader. Si complica la sfida in vista delle amministrative. Bongiorno si sfila. Sulla Capitale e su Milano è il caos

Che Guido Bertolaso non accetti di fare il candidato sindaco del centrodestra a Roma per Giorgia Meloni è una sorta di fake news messa in giro dai giornali. “Ancora non è notizia. Gira questa voce che avrebbe rifiutato ma formalmente, e io ci ho parlato tramite sms qualche giorno fa, non ha ancora declinato e aspetterei”, ha affermato ieri intervistata su Rai Uno. Ma, nonostante il corteggiamento asfissiante di Matteo Salvini e il via libera ufficiale da parte di FdI espresso durante il vertice di coalizione della settimana scorsa, l’ex capo della Protezione civile non ha cambiato idea e le sue dichiarazioni in tal senso sono state sempre molto chiare, ormai da mesi.

“Io ho fatto la mia scelta, finirò di vaccinare i cittadini della Lombardia e poi posso dedicarmi a fare il nonno che è la mia aspirazione principale. Sarebbe stato un sogno (correre per conquistare il Campidoglio, ndr) ma io ho dato, servono forza giovani e motivate”, una delle sue ultime affermazioni che, francamente non lascia spazio a molti dubbi. Dubbi che invece non ci sono sul fatto che la leader di FdI abbia il vento in poppa – l’ultimo sondaggio di Swg per il Tg de La7 accredita il partito al 19,5%, davanti al Pd e a un passo dalla Lega che è al 21% ma con una perdita costante di settimana in settimana – e questo, ovviamente, non può che avere pesanti ripercussioni sulle trattative in corso per individuare i candidati comuni alle amministrative d’autunno

Oltre che chiaramente per le future Politiche, ma questo è un altro discorso, step by step, e ora è davvero tempo di chiudere il cerchio anche perché l’unica certezza per le grandi città al voto a ottobre è Torino dove l’imprenditore Paolo Damilano è in campo da dicembre scorso con la sua lista civica “Torino bellissima” e ha già incassato l’endorsement del leader della Lega e, sembra, di tutto il centrodestra così come Catello Maresca a Napoli.

Ma fino a quando non ci sarà l’ok definitivo su tutte le cinque metropoli anche il loro nome non è ufficiale (l’altra è Bologna, dove il centrodestra è in alto mare e, in ogni caso, in tutti i capoluoghi citati si parte da uno 0-5, visto che tutti i sindaci uscenti sono di centrosinistra e nel caso di Beppe Sala a Milano e della pentastellata Virginia Raggi a Roma anche ben piazzati nei sondaggi).

Vincere nella Capitale e nel capoluogo lombardo sarebbe fondamentale e l’unico che forse avrebbe avuto chance per giocarsela con il favorito Sala sarebbe stato Gabriele Albertini, che ha cortesemente declinato l’invito. Si scalda Maurizio Lupi, ex ministro azzurro ora leader di Noi con l’Italia, spinto da FI ma che non fa impazzire gli alleati. E Roma? Governare Roma spaventa tutti, compresa l’avvocata di ferro e senatrice leghista Giulia Bongiorno il cui nome era girato nelle ultime ore ma più come suggestione giornalistica che altro, visto che la diretta interessata ha già fatto sapere di non pensarci proprio.

Urge dunque, come peraltro ha chiesto espressamente ieri la Meloni in diretta tv, che “Salvini convochi un tavolo nei prossimi giorni”, visto che quello che si è tenuto mercoledì scorso è stato una sorta di vertice di ‘secondo livello’, con i rappresentati degli enti locali dei partiti della coalizione, con l’impegno che oggi ci sarebbe stato l’incontro probabilmente decisivo tra i leader nazionali: e invece niente da fare, anche quella in programma oggi è una riunione fra i ‘colonnelli’ di Lega, FdI, FI e partiti minori della coalizione; per il faccia a faccia tra i big si dovrà aspettare forse venerdì se non addirittura la settimana prossima.