Il Governo riapre i cantieri. Ecco i 29 commissari per sbloccare 57 opere. Strade, ferrovie, acquedotti & C. In ballo investimenti per 83 miliardi

Sono 29 i commissari straordinari per le opere da sbloccare appena nominati dal premier Draghi e dal ministro delle Infrastrutture Giovannini.

Il Governo riapre i cantieri. Ecco i 29 commissari per sbloccare 57 opere. Strade, ferrovie, acquedotti & C. In ballo investimenti per 83 miliardi

Sono 29 i commissari straordinari nominati dal premier Mario Draghi e dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini (nella foto) per gestire 57 opere pubbliche “da tempo bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative”.

Opere di un valore di circa 83 miliardi e un impatto occupazionale che nel 2025 arriverà a valere oltre 100 mila posti di lavoro. Si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, finanziate, a legislazione vigente, per circa 33 miliardi. Il finanziamento sarà completato con risorse nazionali ed europee, compreso il Next generation Eu. La parte più consistente degli interventi si concentrerà al Sud con 36,3 miliardi impegnati mentre quelli per il Centro Italiavalgono circa 24,8 miliardi e quelli per il Nord 21,6.

L’ex banchiere garantisce sui tempi. “L’accenno al cronoprogramma è proprio perché Giovannini e io siamo sicuri, sennò non daremmo le date dei cantieri. Sono sicuro che andrete a controllare, la certezza viene dal fatto che le procedure per le aperture sono state compiute o saranno compiute”. Secondo le previsioni, nel 2021 si apriranno 20 cantieri, 50 nel 2022 e 37 nel 2023. Per accelerare i tempi un accordo sindacale ha previsto la possibilità di lavorare 24 ore su 24 e l’avanzamento delle opere sarà monitorato trimestralmente dal ministero.

I commissari, spiega la nota del Mims, sono figure “di alta professionalità tecnico-amministrativa, immediatamente operative, scelte per assicurare la migliore interlocuzione con le stazioni appaltanti di Anas e Rfi e con le varie amministrazioni pubbliche coinvolte”. Solo in un caso, come previsto da una delibera Cipe, è stato nominato commissario straordinario il presidente della Regione Siciliana.

Ai commissari spetterà un ampia capacità decisionale. È previsto che l’approvazione dei progetti da parte dei Commissari, d’intesa con i presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisca a effetto di legge ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori, salvo che per quelli relativi alla tutela ambientale e dei beni culturali e paesaggistici, per i quali è definita una specifica disciplina.

Per l’esecuzione degli interventi, i Commissari straordinari possono assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto di una serie di principi e di disposizioni, tra cui quelli relativi all’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti e concessioni, alla sostenibilità energetica e ambientale, al conflitto di interesse. Inoltre, un ulteriore limite è quello relativo alle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e del subappalto.