Caos TeleMeloni: dai flop di Savino e Diaco alle repliche di Montalbano, ci mancavano pure le intemerate di Vespa. Che aprono un altro caso politico

Superata negli ascolti da Mediaset, la Rai meloniana è un flop. E Floridia mette nel mirino l'attacco di Vespa alla Flotilla

Caos TeleMeloni: dai flop di Savino e Diaco alle repliche di Montalbano, ci mancavano pure le intemerate di Vespa. Che aprono un altro caso politico

Allo sbando negli ascolti, nei contenuti e senza più alcun freno nel racconto equilibrato e super partes che ci si aspetterebbe da un servizio pubblico. Di tutti e non solo del centrodestra che la controlla. Parliamo della Rai, alias TeleMeloni, naturalmente…

Iniziamo dai contenuti. Martedì sera viale Mazzini ha vinto la battaglia dello share. Verissimo. Ma come? Grazie alla centomilionesima replica di un prodotto non proprio freschissimo (per quanto di qualità): Il Commissario MontalbanoLuca Zingaretti ne “La piramide di fango” ha raccolto il 18,5% di share (2.897.000 spettatori), tuttavia siamo al 30 settembre e i dirigenti di TeleMeloni non trovano di meglio che proporre la stessa programmazione propinata durante l’estate (quando oltretutto la Rai si è fermata, mentre Mediaset ha lavorato sodo, arrivando al sorpasso sistematico su viale Mazzini nel prime time e in termini assoluti)? Inoltre, Montalbano si è imposto su Canale5 che proponeva la terza puntata di “Buongiorno, mamma! 3”, fiction con Raoul Bova non proprio irresistibile (2.170.000 spettatori, 14,4% di share).

L’ultimo flop di Teleloni si chiama Savino

Ma il vero dramma i dirigenti Rai l’hanno vissuto quando hanno letto i dati di ascolto della terza puntata di Freeze – Chi sta fermo vince (Rai 2), format condotto da Nicola Savino e Rocío Muñoz, inchiodato al 3,8% di share, con la miseria di 606.000 spettatori. Una débacle. E anche i numeri di Stefano De Martino non hanno certo fatto spuntare il sorriso ai vertici meloniani, considerato che “La Ruota della Fortua” di Gerry Scotti su Canale 5 ha raccolto 4,8 milioni di spettatori (23,8% di share), contro i 4,5 di “Affari Tuoi” (22,2%).

E che la rivoluzione culturale promossa dai vertici meloniani stia miseramente fallendo, lo dimostra anche la chiusura dopo due sole puntate di “Bella Mà di sera” di Pierluigi Diaco, che domenica 21 settembre su Rai2 aveva segnato un umiliante 2,6% di share (411.000 spettatori) su Rai 2, in prima serata.

Vespa attacca la Flotilla, come Meloni

Ma se l’intrattenimento è un disastro, l’approfondimento certo non brilla. L’ultimo episodio (ma solo in ordine di tempo) a suscitare polemiche è stato l’attacco, con tanto di accuse e giudizi personali-politici, portato da Bruno Vespa al rappresentante della Global Sumud Flotilla, Tony La Piccirella, durante “Porta a Porta” di martedì. “Posso dire quindi che non ve ne fotte niente di dare aiuti alle persone?”, ha sbottato Vespa, prima di chiudere il collegamento.

Floridia all’attacco

Un episodio duramente criticato dalla presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia. “Sono rimasta allibita davanti alle parole espresse ieri sera da Vespa nei confronti del portavoce della Flotilla. Vespa ha usato le stesse argomentazioni usate oggi da Giorgia Meloni, ma è inaccettabile che un conduttore del servizio pubblico si rivolga con termini volgari e offensivi a chi rischia la propria vita per denunciare gravi violazioni dei diritti umani”, ha detto ieri la presidente.

“Ritengo che un tale atteggiamento sia incompatibile con la responsabilità e la funzione del servizio pubblico, che deve informare con equilibrio, correttezza e rispetto per le persone”, ha continuato Floridia, “Chiedo ai vertici della Rai di prendere posizione immediatamente: non è tollerabile che un conduttore si comporti in questo modo e comprometta la credibilità dell’istituzione. La Rai deve garantire informazione seria e responsabilità professionale, e chi ne è parte deve esserne pienamente consapevole”.

Tre consiglieri contro lo spostamento di “Open Arms – La legge del mare”

Forti critiche anche dai tre consiglieri di amministrazione Rai Alessandro di Majo, Davide Di Pietro, Roberto Natale. Dopo aver puntato il dito contro Vespa, i tre membri del Cda hanno definito “uno schiaffo” la scelta di programmazione “che su Rai3 ha spostato dalla prima serata a notte fonda “Open Arms – La legge del mare”. Non sappiamo se a modificare l’originaria collocazione in palinsesto abbiano concorso le accese proteste mandate ieri mattina in agenzia dai parlamentari della Lega: sta di fatto che, in onda da mezzanotte all’1.50, il film è stato visto da 98mila spettatori, una cifra da monoscopio”, sottolineano.

E aggiungono: “di questi tempi tocca ricordare un’ovvietà: il servizio pubblico ha il dovere di parlare a tutti. Non solo perché questo è nella sua natura, ma anche per materialissime ragioni di ascolti: se la Rai continua ad essere percepita come troppo schierata sarà difficilissimo uscire dalle difficoltà che anche l’Auditel attesta ogni giorno”.