Carceri infernali, più che raddoppiati i minori dietro le sbarre e sovraffollamento al 133%. L’allarme nel Rapporto Antigone 2025

Celle con meno di 3mq a persona e boom di psicofarmaci. E col Decreto Sicurezza del governo potrebbe andare anche peggio

Carceri infernali, più che raddoppiati i minori dietro le sbarre e sovraffollamento al 133%. L’allarme nel Rapporto Antigone 2025

Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%). È il (triste) podio delle carceri più sovraffollate d’Italia. A stilare la classifica annuale dell’inferno carcerario italiano, l’ultimo rapporto dal titolo “Senza respiro” dell’Associazione Antigone.

Un affollamento medio del 133%

Secondo Antigone i detenuti in Italia al 30 aprile 2025 erano 62.445, a fronte di una capienza sulla carta di 51.280 posti. Di questi però, per inagibilità o ristrutturazioni, almeno 4.500 sono inagibili, quindi “il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%”.

In due anni 900 posti in meno, 5mila detenuti in più

Un rapporto – quello tra posti disponibili e nuovi ingressi in carcere – inversamente proporzionale: in due anni, dice il rapporto, la capienza effettiva è calata di 900 posti, mentre le presenze sono aumentate di oltre 5mila unità. Effetto diretto anche delle politiche securitarie del governo Meloni, che ha inasprito pene e creato nuovi reati.

Delle 189 carceri italiane, osserva infatti Antigone, “quelle non sovraffollate sono ormai solo 36, mentre quelle con un tasso di affollamento uguale o superiore al 150% sono 58. A fine marzo 2023 erano 39″.

“Meno di 3 metri quadri a testa”

“Dei 95 istituti visitati, la metà si trova fuori dal contesto urbano, mentre l’altra metà dentro il contesto urbano e di questi ultimi solo otto sono di recente costruzione e 19 risalgono a prima del 1900”, annota l’associazione, “In 30 istituti sui 95 visitati c’erano celle in cui non erano garantiti 3 mq calpestabili per ogni persona”.

Condizioni disumane, per sopportare le quali si fa “un diffuso uso di terapie psicofarmacologiche, il 44,25% delle persone detenute fa uso di sedativi o ipnotici, il 20,4% utilizza stabilizzanti dell’umore, antipsicotici e antidepressivi”.

Il fallimento del Commissario per le carceri

E per fortuna che il governo Meloni ha incaricato un commissario straordinario per combattere l’emergenza, col compito si costruire nuove carceri. Ma anche qui non ci siamo: “Dei 250 milioni totali messi a disposizione del Commissario, ben 32 sono stati stanziati per creare 384 posti letto, divisi in 16 blocchi detentivi di calcestruzzo prefabbricato da destinare a nove istituti penitenziari distribuiti su tutta la Penisola. I moduli ospiteranno 4 detenuti in camere di una superficie complessiva di circa 30 mq. Tenendo conto degli spazi occupati da bagno, letti a castello, tavolo fisso e arredi di sicurezza, lo spazio abitabile netto residuo risulta essere di circa 20,5 mq complessivi, ossia poco più di 5 mq a persona. Questi prefabbricati nascono già sovraffollati”, sentenzia Antigone.

Servirebbe un nuovo carcere ogni due mesi

Misure sbagliate che comunque sono solo palliativi, se si considera che ad aprile “ci sono stati 164 detenuti in più del mese precedente. Se si pensa che le nostre carceri hanno una capienza media di circa 300 posti” si legge nel dossier, “significa che la popolazione detenuta sta crescendo dell’equivalente di un nuovo carcere ogni due mesi, un dato esorbitante per poter pensare di rispondere con una qualunque strategia di edilizia penitenziaria”.

Decreto Caivano: più minori in carcere e più giovani negli istituti per adulti

Altro aspetto preoccupante è sia la crescita vertiginosa dei giovani detenuti nelle carceri minorili, sia i trasferimenti di questi negli istituti di pena per adulti, conseguenza del decreto Caivano.

Secondo Antigone “sono 611, di cui 27 ragazze, al 30 aprile 2025 i giovani detenuti nelle carceri minorili. Alla fine del 2022 le presenze erano 381 e alla fine del 2024 raggiungevano le 587 unità, con una crescita del 54% in due anni.

Crescita che sarebbe ancora maggiore se non fosse per la facilitazione introdotta dal decreto Caivano a trasferire in chiave punitiva gli ultra-18enni del circuito minorile a carceri per adulti, con la conseguenza di interrompere bruscamente il percorso educativo del ragazzo e di affaticarne enormemente il recupero. Tali trasferimenti sono stati 189 nel corso del 2024, l’80% in più rispetto ai 105 del 2022”.

Per Antigone il 2024 anno record dei suicidi: 91

Altra pagina tragica è quella dei suicidi: con “91 suicidi, il 2024 è l’anno con più morti in carcere di sempre”, dice l’associazione, che ricorda come nei primi 5 mesi del 2025 siano già stati 33. Non solo, il 2024 “passa alla storia anche come l’anno con più decessi in carcere in generale”, con 246 persone che hanno perso la vita in detenzione.

La vergogna di quegli 11 bambini in carcere. E col Dl Sicurezza il numero crescerà

Altra vergogna sono gli 11 bambini in carcere con le loro madri. Un numero destinato ad aumentare col Decreto Sicurezza, che “ha cancellato l’obbligo del rinvio dell’esecuzione della pena per donne incinte o con prole inferiore a un anno di età, che da oggi potranno entrare in carcere aumentando il numero di bambini dietro le sbarre”.

Per Antigone serve un atto di clemenza

In questo delirio, un certo ristoro potrebbe arrivare solo con un atto di clemenza (grazia o misure alternative) per quanti hanno meno di due anni da scontare. “Sono poco più di 17mila i detenuti che devono scontare un residuo pena inferiore ai due anni. Con un atto generale di clemenza di soli 24 mesi il sistema tornerebbe a respirare”, raccomanda l’associazione. Difficile che il governo ascolti.