Cardinale Angelo Becciu: 7 anni e 3 mesi di reclusione chiesti dal promotore di giustizia Vaticano Diddi

Cardinale Angelo Becciu rischia il carcere dopo la richiesta del promotore di giustizia nel processo in cui è imputato il cardinale.

Cardinale Angelo Becciu: 7 anni e 3 mesi di reclusione chiesti dal promotore di giustizia Vaticano Diddi

Cardinale Angelo Becciu è imputato nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e sullo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese. Per lui oltre a una pesante multa è stato chiesto il carcere. I suoi legali: “Becciu innocente, sempre leale servitore della chiesa”.

Cardinale Angelo Becciu: 7 anni e 3 mesi di reclusione

Non arrivano buone notizie dal processo in Vaticano in cui è imputata il cardinale Giovanni Angelo Becciu. Il promotore di giustizia Alessandro Diddi ha chiesto 7 anni e 3 mesi di reclusione per il cardinale che è imputato nel processo Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e sullo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese. 

Inoltre, tra i dieci imputati nel processo davanti al Tribunale vaticano per peculato e abuso  d’ufficio, il promotore ha chiesto inoltre di  confiscare una somma, per il danno che avrebbe arrecato, pari a 14 milioni di euro. Non finisce così perché sempre il promotore per il cardinale Becciu, per Renè Brullhart, ex Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Autorità di Informazione  Finanziaria della Città del Vaticano, e per la manager sarda Cecilia  Marogna, ha chiesto al Tribunale di applicare una multa di 10.329 euro.

Le motivazioni del promotore di giustizia Vaticano Alessandro Diddi

Il pm Diddi ha sottolineato che nonostante siano stati “commessi molti reati contro il patrimonio, qui nessuno ha avanzato offerte di  risarcimento del danno. E non parliamo di persone disagiate”. 

“La strategia del cardinale Angelo Becciu è che bisogna interferire con le  indagini, non interagire con i magistrati. Questo è stato il suo modus operandi, sempre, da subito fino ad oggi”, ha detto il Promotore di giustizia vaticano in uno dei passi della requisitoria. “Da parte di Becciu – ha continuato – c’è stata pervicacia nell’utilizzare anche la leva mediatica come una specie di clava per delegittimare la figura e l’operato del promotore di giustizia. I magistrati restano il principale obiettivo della strategia difensiva del card. Becciu”. “Che questo ufficio sia fatto di ‘puzzolenti’ e ‘porci’ è uscito sulla stampa italiana – ha ricordato Diddi – ed emerge dalle chat. Non c’è stato mai un atto di resipiscenza da parte del cardinale su questi giudizi”.

Leggendo il contento di altre chat di Becciu con i familiari, il promotore di giustizia ha aggiunto in modo duro contro il cardinale: “Sono amareggiato per il livello a cui il cardinale ha potuto abbassare questo processo, senza il minimo gesto leale nei nostri confronti”.

I legali del Cardinale: “Becciu innocente, sempre leale servitore della chiesa”

“Le richieste del Promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l’assoluta innocenza del Cardinale per l’operazione relativa al Palazzo di Londra e per ogni altra accusa” dichiarano gli Avvocati Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, difensori del Cardinale Angelo Becciu.

“Sulla base di teoremi clamorosamente smentiti in dibattimento – affermano i legali del Cardinale -, il Promotore di Giustizia ha continuato a sostenere una tesi sganciata dalle prove e ne prendiamo atto. Quanto alle richieste del Promotore, neanche un giorno sarebbe una pena giusta. Solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e l’assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo. Il Cardinale è stato sempre un fedele servitore della Chiesa ed ha sofferto in silenzio, difendendosi nel processo e partecipando attivamente alle udienze. Sottoponendosi per diverse giornate ad estenuanti interrogatori ha chiarito ogni equivoco, dimostrando assoluta buona fede e correttezza”.