Carotenuto: “La Rai è sempre meno credibile”

Parla il capogruppo M5S in Vigilanza, Carotenuto. "Non accettiamo critiche dai renziani che hanno legato a doppio filo la Rai alla vita dell’esecutivo".

Carotenuto: “La Rai è sempre meno credibile”

Anomalie ma non censure: lo ha detto la presidente della Rai sulla mancata partecipazione di Scurati a “Chesarà…”. Dario Carotenuto, capogruppo M5S in Commissione Vigilanza Rai, ritiene che Soldi abbia ritrattato quanto detto pochi giorni fa?
“Ritengo che la Rai faccia una pessima figura. Emerge un’immagine imbarazzante dell’azienda. Soldi non ha detto che le cose sono andate come le ha raccontate Sergio, ma ha escluso che la dirigenza volesse censurare qualcuno. Un quadro confuso, ma che fotografa un assetto critico della situazione interna all’azienda. Di certo qualcosa non ha funzionato ed è innegabile che oggi la Rai è a forte impronta meloniana: dai programmi ai notiziari, fino alle scelte editoriali. C’è poi un’altra figuraccia rispetto a cui ho già annunciato un’interrogazione. Mi riferisco alla fuga di notizie sull’audit interno che riguarda proprio l’episodio di Scurati”.

Il senatore di FI Gasparri ha mostrato il contenuto della scaletta inviata “ai vertici degli Approfondimenti”, che confermerebbe, secondo lui, quanto asserito dalla Soldi.
“Un fatto gravissimo. Vogliamo sapere chi ha dato quel materiale al senatore Gasparri e in base a quale principio. Se l’azienda vuole condividere un documento con la Vigilanza deve farlo in maniera trasparente e rispettando le regole. Siamo davanti a un episodio di enorme gravità che esige delle spiegazioni. Gasparri non può essere esentato dal rispetto delle regole che valgono per tutti noi commissari”.

Come giudica l’ultimo attacco a Report di Sigfrido Ranucci?
“Report fa vero giornalismo. È una delle poche realtà che ha mantenuto in tanti anni credibilità. Non c’è audizione in cui non venga attaccato per i suoi contenuti. Ma finché sarà attaccato vuol dire che fa un buon lavoro. La Rai non lo tutela come dovrebbe probabilmente perché non fa propaganda a chi governa”.

Che aria tira in Rai oggi?
“Una brutta aria. E’ una azienda troppo legata alla politica, come purtroppo prevede in maniera sconsiderata la legge Renzi sulla governance. Una legge che ci pone di fatto fuori dalle regole europee. Oggi per colpa di questo quadro normativo la nostra televisione pubblica è sempre meno credibile. E’ un problema enorme, che impatta sul presente e sul futuro”.

Perché Italia viva vi accusa di tacere sui contratti che la Rai sottoscrive con società esterne?
“Le critiche che provengono dal partito che ha legato a doppio filo la Rai all’esecutivo generano un misto di stupore e sconcerto. Italia Viva usa la modalità berlusconiana di accusare gli altri di azioni che compiono loro stessi. Nel merito del tema società esterne è giusto discutere, partendo dalle grandi società che hanno numerosi e copiosi appalti con viale Mazzini. A me pare però che i renziani vogliano solo farsi notare, sono gli stessi che volevano applicare la par condicio ai giornalisti: semplicemente raccapricciante”.