Carrara, carabiniere ucciso sulla porta di casa. Il killer si è costituito e ha confessato: “Una vendetta, indagava sui miei figli”

di Virginia Spinelli Giordano

Risveglio di fuoco a Carrara. Un colpo di pistola ha riecheggiato fra le strade del centro storico, togliendo la vita al maresciallo dei carabinieri Antonio Taibi, 47 anni, in servizio al comando provinciale di Massa. La vittima lascia la moglie e due figli di 16 e 21 anni. L’assassino è Roberto Vignozzi ex postino di 71 anni. L’uomo subito dopo aver sparato è andato a costituirsi. “Ha rovinato la vita alla mia famiglia” ha detto confessando. Da quanto emerso dall’interrogatorio dell’anziano, dietro l’omicidio ci sarebbe un atto di vendetta. Il carabiniere gli avrebbe “rovinato la vita” per aver arrestato in passato, i suoi due figli per uso di stupefacenti.

ANNI DI RANCORE – Il maresciallo aveva avuto a che fare con quei due giovani tossicodipendenti quando era in servizio al nucleo operativo di Carrara, dal 1996 al 2006. Un lungo periodo passato a coltivare rancore e forse anche a progettare una vendetta. Stando alla prima ricostruzione il pensionato ha suonato a casa del maresciallo, spacciandosi per un musicista per farsi aprire. Cosi il sottufficiale aprendo la porta si è trovato davanti l’assassino. Pochi attimi e l’uomo è stato freddato sulla soglia di casa. Gli investigatori hanno sentito alcuni testimoni per chiarire la svolgimento dell’omicidio. Anche per verificare se Vignozzi abbia agito con l’aiuto di un complice. Come riferito dal padre, i due figli erano coinvolti da tempo in numerosi “guai giudiziari.” Uno di loro, Riccardo di 31 anni, era stato recentemente condannato per droga. Nel 2013 fu anche fermato per una serie di furti nelle scuole. Per questi si era scusato del disagio “per colpa di crisi” firmandosi su un biglietto “Diabolik”. Attualmente entrambi i figli sarebbero agli arresti domiciliari. “Il maresciallo Antonio Taibi è stato un carabiniere che si è impegnato per la difesa e la sicurezza dei cittadini – ha dichiarato Pinotti – e ha pagato con la vita la sua dedizione e il servizio alla collettività e allo Stato. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per le forze armate e per il Paese”.