Tutti archiviati per il caso Almasri, il generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale, arrestato, rimesso in libertà e riaccompagnato con tutti gli onori al suo Paese. Ma resta viva la questione riguardante il capo di gabinetto del ministro Carlo Nordio, Giusi Bartolozzi, per la quale la maggioranza intende sollevare il conflitto di attribuzione alla Consulta.
Perché sono stati archiviati Nordio, Piantedosi e Mantovano
Ieri il Tribunale dei Ministri, dopo il voto del 9 ottobre alla Camera che aveva negato le richieste di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano, ha archiviato il procedimento a loro carico. L’atto, che è stato trasmesso anche alla giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, è un passaggio formale di cui è stata informata anche la Procura. Nel provvedimento di una pagina i giudici prendono atto del voto in Aula con cui è stato deliberato di “negare la richiesta di autorizzazione ai sensi dell’articolo 96 della Costituzione”.
Queste le accuse per gli uomini del governo Meloni
I vertici del governo erano finiti nel registro degli indagati per l’accusa di favoreggiamento dopo un esposto arrivato a piazzale Clodio nei giorni successivi all’espulsione, a bordo di un aereo di Stato, del generale libico su cui pendeva una richiesta di arresto da parte della Corte penale internazionale (Cpi). Sul Guardasigilli gravava anche l’accusa di omissione di atti di ufficio, mentre al numero uno del Viminale e al sottosegretario Mantovano veniva contestato inoltre il reato di concorso in peculato. Dal punto di vista giudiziario, il voto in Parlamento e la successiva archiviazione del procedimento non chiude definitivamente il caso Almasri.
Perché per Bartolozzi la maggioranza invoca il conflitto di attribuzioni
All’attenzione della procura ordinaria resta, infatti, la posizione della capa di Gabinetto di via Arenula, Giusi Bartolozzi accusata di false dichiarazioni ai pm. Con la comunicazione arrivata dal tribunale dei ministri può riprendere l’attività di indagine, anche se potrebbe arrivare un nuovo stop nel caso in cui la Camera dovesse sollevare un conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale.
Ieri in Giunta per le autorizzazioni il capogruppo di FdI Dario Iaia ha svolto la relazione nel merito, chiedendo che la Camera sollevi il conflitto di attribuzione. La prossima settimana la Giunta si esprimerà e i numeri lasciano ipotizzare che la richiesta passerà, sebbene le opposizioni abbiano preannunciato voto contrario.
Per la maggioranza il reato contestato a Bartolozzi sarebbe in connessione con quello contestato al Guardasigilli e quindi si estenderebbe anche alla Bartolozzi l’immunità parlamentare. Per la Procura di Roma non c’è alcuna connessione tra le due posizioni, né concorso. “Quanto previsto all’articolo 371 bis del codice penale – è il ragionamento dell’ufficio giudiziario – è reato individuale, non può esserci concorso”, ha sostenuto la Procura.