Caso Cucchi, pressioni sui Carabinieri chiamati a testimoniare: “Bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare” / Gli audio delle intercettazioni

Spuntano nuove intercettazioni dell'inchiesta sui depistaggi del caso Cucchi

“Mi raccomando. Bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare”. Dicevano così, il 6 novembre scorso, al telefono, due carabinieri mentre gli inquirenti della Procura di Roma li intercettavano indagando sui despistaggi del caso Cucchi.

Negli atti della nuova inchiesta condotta dal pm Giovanni Musarò si fa riferimento a due telefonate intercorse il 6 novembre tra il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Iorio e il maresciallo Ciro Grimaldi, entrambi in servizio presso la stazione Vomero-Arenella di Napoli. Il secondo militare, all’epoca del pestaggio e della morte di Stefano Cucchi, era in servizio presso la stazione Casilina.

Iorio riferisce al collega quanto dettogli dal colonnello Vincenzo Pascale, comandante del gruppo Napoli dellʼArma: “Mi raccomando dite al maresciallo che ha fatto servizio alla Stazione, lì dove è successo il fatto di Cucchi… di stare calmo e tranquillo… Mi stanno abbuffando le palle, loro e Cucchi”.

Gli audio delle intercettazioni