Caso Shalabayeva, tutti assolti in Appello a Perugia

Il processo riguardava il presunto sequestro della moglie del dissidente kazako Ablyazov, Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua.

Caso Shalabayeva, tutti assolti in Appello a Perugia

C’è anche l’ex Questore di Palermo Renato Cortese tra gli imputati assolti dalla Corte di Appello di Perugia per il caso Shalabayeva. La Corte del capoluogo umbro ha assolto con formula piena gli imputati accusati di sequestro di persona per le irregolarità legate al rimpatrio di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa, nel 2013, verso il Kazakhstan insieme con la figlia Alua e poi entrambe ritornate in Italia.

Il processo riguardava il presunto sequestro della moglie del dissidente kazako Ablyazov, Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua

Oltre all’ex capo della squadra mobile di Roma Cortese è stato assolto anche l’allora dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura di Roma, Maurizio Improta. Assolti anche Luca Armeni, Francesco Stampacchia, Vincenzo Tramma e Stefano Leoni, tutti agenti di Polizia che in primo grado erano stati condannati.

Cadute le contestazioni anche per l’ex giudice di pace, Stefania Lavore, anch’essa assolta con la stessa formula dal reato di falsità ideologica. La Corte d’appello ha inoltre confermato per lei l’assoluzione già arrivata in primo grado rispetto al sequestro di persona.

“E’ una pagina di grande giustizia. Contenti sicuramente per l’esito del processo. Dimostra al contempo che – ha detto all’Adnkronos l’avvocato Ester Molinaro che insieme al professor Franco Coppi difende Renato Cortese -, come abbiamo sempre sostenuto, il processo a carico del dottor Cortese non sarebbe mai dovuto iniziare. L’assoluzione perché il fatto non sussiste sradica completamente l’impianto accusatorio”.

Il Capo della Polizia, Lamberto Giannini ha accolto con “grande soddisfazione la sentenza della corte di appello di Perugia che ha riconosciuto la correttezza della condotta degli appartenenti alla Polizia di Stato” in relazione alla vicenda di Alma Shalabayeva. Gli imputati sono tutti stati assolti dalla Corte d’Appello di Perugia.

La vicenda risale alla notte tra il 28 e 29 maggio 2013, quando Alma Shalabayeva e la figlia furono prelevate dalla polizia nella loro abitazione di Casalpalocco. Gli agenti cercavano il marito, il dissidente kazako Muktar Ablyazov, ma alla donna fu contestata l’accusa di possesso di un passaporto falso. Due giorni dopo, firmata l’espulsione, fu rimpatriata insieme alla figlia Alua. La donna e la figlia sono poi tornate in Italia e a Shalabayeva nell’aprile 2014 è stato riconosciuto l’asilo politico.