Centinaia di milioni bloccati dai Draghi Boy’s. Dai soldi per le Olimpiadi ai fondi per la Sanità stanziati dal Conte bis. Tra i 142 decreti attuativi della Finanziaria 2020 manca persino il bonus occhiali per i poveri

Centinaia di milioni di euro fermi. Risorse che il Conte bis aveva messo a disposizione, ma che sono rimaste bloccate con il governo Draghi.

Centinaia di milioni bloccati dai Draghi Boy’s. Dai soldi per le Olimpiadi ai fondi per la Sanità stanziati dal Conte bis. Tra i 142 decreti attuativi della Finanziaria 2020 manca persino il bonus occhiali per i poveri

Centinaia di milioni di euro ancora fermi. Tutte risorse che il Conte bis aveva messo a disposizione, ma che sono rimaste bloccate con il governo Draghi. Il motivo? La mancanza dei decreti attuativi. Mentre la nuova manovra va al ralenty, incagliata in commissione Bilancio al Senato, quella dello scorso anno resta in buona parte inattuata. Con la responsabilità dei “migliori” ed effetti collaterali che ricadono dall’economia alla… salute.

CONTI ALLA MANO. Il calcolo è facile: su 142 provvedimenti da emanare, ne mancano all’appello ancora 41, poco meno del 30%. Al di là del conteggio, risalta agli occhi il peso delle misure tuttora in freezer. Basti pensare all’Olimpiade invernale Cortina-Milano 2026, per cui sono pronti 145 milioni per gli impianti. Ma non si sa ancora come spendere quei soldi. Intanto, l’Istituto superiore della Sanità (Iss) attende fiducioso l’arrivo dei fondi promessi: in totale sono 45 milioni e 700mila euro, di cui oltre 11 milioni erano previsti per il 2021. La restante somma sarà spalmata tra 2022 (15 milioni e 200mila) e 2023 (oltre 19 milioni).

Anche il “fondo tutela per la vista” è stato… perso di vista: l’intenzione del governo Conte era quella di destinare, alle famiglie meno abbienti, un voucher di 50 euro per l’acquisto di occhiali. A disposizione ci sarebbero 15 milioni, 5 ogni anno dal 2021 al 2023. Si attende il decreto del ministro della Salute, Roberto Speranza, in accordo con il Mef, guidato da Daniele Franco (nella foto).

Eclatante, per le conseguenze più che per la quantità della cifra, è il caso dei mancati indennizzi alle imprese sarde, danneggiate dall’alluvione del novembre 2020. Sul tavolo erano stati messi 5 milioni, ma è tutto incagliato al ministero dell’Economia. Spostandosi al Nord, 15 milioni vanno erogati alle aziende del distretto tessile biellese, indebolito pesantemente dal Covid.

Il testo è in stand-by al Ministero dello Sviluppo di Giancarlo Giorgetti. Sempre dal Mise, molte attività aspettano gli incentivi che hanno capitoli di spesa già predisposti. Un esempio? I 160 milioni, di cui 100 per l’anno che sta volgendo al termine, per il Fondo d’investimento rivolti alle pmi, in ottica green.

TRANSIZIONE TECNOLOGICA. Lo stimolo avrebbe dovuto favorire la “transizione tecnologica” e la “sostenibilità ecologica ambientale dei processi produttivi nell’ambito aeronautico nazionale, nella chimica verde, nella fabbricazione di componenti per la mobilità elettrica e nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Ancora oggi si devono conoscere i criteri e le modalità per l’accesso a questo fondo. E per restare sul capitolo ambientalista, sono nel cassetto i 20 milioni di euro destinati, per il 2021, agli incentivi alle famiglie per l’acquisto di veicoli elettrici. Che per ora possono arrangiarsi in altro modo.