Centri di salute mentale, allarme rosso nel Lazio. Strutture allo stremo. L’uomo che minacciava di fare una strage a Ostia non è un caso

Allarme rosso per le strutture psichiatriche nel Lazio. All’indomani dell’episodio di un uomo in cura presso il Centro di Salute Mentale di Ostia, che ha tenuto in scacco per nove ore le forze dell’ordine, i vigili del fuoco ed il 118 con la minaccia di far saltare la propria casa con una bombola del gas, la presidente dell’associazione Volontari in onda Odv, Elena Canali, denuncia una serie di situazioni drammatiche, di ordinaria follia, vissute in silenzio da tante famiglie del Lazio.

La situazione dei Servizi Psichiatrici, distrutti in termini di personale e di strutture, a causa del taglio della spesa sanitaria, porta gravi conseguenze, particolarmente a Ostia, dove il personale corrisponde a solo il 20% del minimo previsto dalle normative: i pazienti spesso non hanno un medico di riferimento; se si chiede un appuntamento per la prima visita,la risposta è che non ci sono disponibilità, né liste d’attesa, quindi niente speranza di iniziare un percorso di cura.

Addirittura, a Ostia, come segnalato numerose volte dai familiari alla Direzione del Dipartimento di Salute Mentale, se si tenta di contattare il numero telefonico del Centro di Salute Mentale, la maggior parte delle volte non risponde nessuno e si rende necessario recarsi personalmente per comunicare con il Servizio (dicono che sia un problema causato dal numero Voip, ma sta di fatto che il telefono suona e nessuno risponde). In questa situazione di abbandono, inutile specificare che non esistono le visite domiciliari. Una situazione infernale, insomma.