Cgil al tavolo con Salvini e l’indagato Siri, rivolta Social contro Landini. Il segretario bersagliato dagli utenti su Facebook: “Dovevate rifiutare… Ci siete cascati come polli”

“Il ministro Di Maio ci contesta duramente” perché “abbiamo accolto la richiesta di incontro del ministro Salvini”, si sfoga il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Ce l’ha con il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio che ieri sui Social aveva duramente criticato i sindacati per il vertice al Viminale con il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Non tutti però, l’hanno presa bene. Anzi, la replica via Facebook di Landini non è piaciuta a più di qualche utente. Che, tra i due litiganti ha preso le parti del leader M5S.

BOTTA E RISPOSTA. Ma cosa aveva detto Di Maio per suscitare la reazione indignata di Landini? “Per quanto riguarda la partecipazione dei sindacati al tavolo con Siri (l’ex sottosegretario alle Infrastrutture indagato per corruzione, ndr) affar loro. Se vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza”, ha bollato il summit del Viminale Di Maio. Che ha aggiunto: “Ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo (per tutti stipendi di almeno 9 euro lordi l’ora), quando abbiamo milioni di lavoratori sfruttati e sottopagati – ha lanciato l’ultima bordata il vicepremier M5S –. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!”.

Di qui la replica di Landini: “Appaiono… del tutto inacettabili ed offensive, nei toni e nella sostanza, le osservazioni nei nostri confronti (di Cgil, Cisl e Uil) avanzate oggi (ieri, ndr). Al ministro Di Maio ricordiamo che quindici giorni fa c’è stato un confronto tra noi e il Presidente del Consiglio Conte al quale ha preso parte, e siamo ancora in attesa di ricevere la calendarizzazione degli incontri specifici…”.

EFFETTO BOOMERANG – Parole che, come detto, non sono andate giù a diversi utenti che le hanno commentate in coda al post della Cgil. “I sindacati hanno fatto la figura peggiore. Sono andati dal ministro degli interni che non ha nessuna competenza in materia. Inoltre hanno accettato di dialogare con Siri.”, prende le distanze Mauro Bianchini. Che, dopo aver ricordato la vicenda dell’ex sottosegretario alle Infrastrutture indagato per aver inserito una norma sulle energie rinnovabili nella manovra a fronte di una presunta tangente da 30mila euro, “data o promessa”, sentenzia: “Con la vostra presenza lo avete legittimato”. E non è tutto, “a malincuore”, anche Mariù Moresco dà ragione a Di Maio: “Dovevate rifiutarvi di andare, vi siete prestati ad una chiara operazione politica, Salvini vi ha usati”.

Per non parlare di Paolo Cicerone: “Avete preferito sedervi al tavolo con un indagato pur di cercare di far perdere credibilità a questo governo”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Pippo Giuffrida: “Io non ci sarei andato”. Pietro Lagardi, che la Cgil ha deciso di lasciarla “tre mesi fa”, “dopo anni di militanza”, non ha dubbi: “Trovo la dichiarazione di Landini sconcertante”. Mentre Paolo Nuzzo ne fa una questione di ruoli: “La Cgil non doveva andare ad un incontro promosso dal Ministro dell’Interno per illustrare la manovra economica. On è di sua competenza”. Venanzio Calzaferri, invece, solleva un problema di ordine etico: “Trovo profondamente ingiusto verso gli onesti che un sindacato accetti di sedere a un incontro che vede la presenza di un indagato”. E medita di restituire la tessera. Salvini “ha usato il sindacato per fini elettorali”, taglia corto Pino Pipicella: “Ci siete cascati come dei polli”.